PECHINO (Reuters) - L'attività del settore manifatturiero cinese a maggio si è contratta per il terzo mese consecutivo, a segnalare la persistente debolezza della seconda economia mondiale, che potrebbe richiedere nuove misure di stimolo monetario.
E' quanto emerge dal preliminare dell'indice Pmi (Purchasing Managers'Index), elaborato da Markit/Hsbc sulla base di un'indagine congiunturale tra i direttori acquisti, che a maggio è risultato 49,1 da 48,9 di febbraio, confermandosi per il terzo mese di fila sotto la soglia dei 50 punti, spartiacque tra crescita e contrazione.
La mediana delle attese degli economisti raccolte da Reuters in un sondaggio convergeva su una lettura a 49,3. Il sottoindice della produzione si è contratto al ritmo più marcato da poco piàù di anno.
Tali numeri si aggiungono alla serie di dati poco brillanti arrivati dalla seconda economia mondiale nelle ultime settimane, che hanno portato le autorità a varare una serie di misure espansive. La banca centrale, in particolare da novembre ha operato tre tagli del costo del denaro. Secondo gli analisti, altri provvedimenti potrebbero essere in vista.
Dal Brasile il premier Li Keqiang ha comunque assicurato che Pechino è in grado di centrare l'obiettivo di crescita, attorno al 7%, previsto per quest'anno, secondo quanto riferito dall'agenzia Xinhua.