BRUXELLES (Reuters) - Il debito pubblico di Italia e Grecia è cresciuto nel 2018 in controtendenza rispetto alla media della zona euro, riporta oggi Eurostat.
Per quanto ampiamente atteso, il trend è in aperta violazione delle regole di bilancio Ue che impongono ai paesi con alto debito di ridurlo gradualmente.
L'Italia, dove il governo Lega-M5s ha intrapreso l'anno scorso piani di spesa con scarso impatto sulla crescita, ha visto crescere il debito/Pil 2018 al 132,2% dal 131,4% dell'anno precedente.
I dati odierni Eurostat sono identici a quelli comunicati il 9 aprile da Bankitalia, che ha rivisto in rialzo di un decimale il debito/Pil 2017 a 131,4% da 131,3% e 2018 a 132,2% da 132,1%.
Le revisioni, spiegava Via Nazionale, riflettono principalmente l'ampliamento del perimetro delle amministrazioni pubbliche definito Istat in accordo con Eurostat.
Sempre in data 9 aprile, l'istituto nazionale di statistica ha rivisto al rialzo la crescita 2017 a 1,7% da 1,6% confermando un 0,9% per il 2018. Invariati i dati per il deficit/Pil nel 2017 e 2018 rispettivamente al 2,4% e 2,1%.
La Commissione europea, incaricata di monitorare i bilanci degli Stati della zona euro, ha deciso in dicembre di non avviare provvedimenti disciplinari nei confronti dell'Italia per il debito eccessivo, stimato al 131,1% per il 2018.
L'esecutivo Ue esprimerà la propria valutazione sul rispetto delle regole Ue da parte dell'Italia in giugno, dopo la diffusione dei dati Eurostat, le stime di primavera della stessa Commissione in agenda il 7 maggio, e il Def.
In Grecia, il debito è salito al 181,1% del Pil, livello più elevato nella zona euro. L'aumento rispetto al 176,2% del 2017 è dovuto principalmente all'ultima rata dei prestiti dei creditori della zona euro nell'ambito del terzo piano di salvataggio del paese conclusosi la scorsa estate.
Il debito/Pil complessivo della media euro è sceso all'85,1% dall'87,1% del 2017, così come il deficit/Pil in flessione allo 0,5% dall'1% del 2017, dice Eurostat.