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Investing.com - Il dollaro USA è in salita contro la controparte canadese questo mercoledì, in attesa delle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve, mentre il rilascio di dati positivi sulle vendite all’ingrosso in Canada offrono un certo supporto alla valuta locale.
Il cambio USD/CAD ha toccato 1,2333 nella mattinata degli scambi USA, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,2316, in salita dello 0,18%.
Supporto a 1,2249, minimo dell’11 giugno e resistenza a 1,2360, massimo del 15 giugno.
Gli investitori attendono la dichiarazione sui tassi della Fed nel corso della giornata per nuove informazioni circa l’aumento dei tassi di interesse, che sono rimasti vicino allo zero dalla fine del 2008.
I dati di ieri che hanno rivelato un aumento al massimo di otto anni delle concessioni edilizie negli Stati Uniti a maggio fanno sperare che l’economia stia riacquistando solidità dopo un primo trimestre debole.
Le nuove costruzioni si sono ridotte il mese scorso dopo l’impennata di aprile, ma restano vicino a livelli che rispecchiano il rafforzamento del mercato dell’edilizia abitativa.
In Canada i dati hanno mostrato che le vendite all’ingrosso sono aumentate dell’1,9% ad aprile, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%. Il dato di marzo è stato rivisto ad un aumento dell’1,0% dal dato precedentemente riportato di un aumento dello 0,8%.
Il loonie è in calo contro l’euro, con il cambio EUR/CAD in salita dello 0,44% a 1,3880.
Nella zona euro i dati hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo è salito dell’0,3% il mese scorso, in linea con le aspettative ed invariato rispetto alla stima preliminare. L’inflazione nella zona euro è rimasta invariata ad aprile.
L’indice IPC core, che esclude i costi di alimenti, energia, alcol e tabacco, ha visto un incremento dello 0,9% a maggio, invariato rispetto alla stima iniziale ed in salita dello 0,9% di aprile.
Intanto, persistono i timori per la prossima scadenza entro cui Grecia dovrà effettuare i versamenti al Fondo Monetario Internazionale.
L’Europa ha richiesto alla Grecia un taglio delle spese per 2 miliardi di euro per poter arrivare ad un accordo e sbloccare nuovi fondi prima della fine di giugno, quando scadrà il piano di salvataggio e Atene dovrà pagare 1,6 miliardi di euro al FMI.
Un eventuale default potrebbe costringere la Grecia ad uscire dalla zona euro.
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