(Reuters) - E' stato licenziato nella notte dal Senato, con un voto di fiducia, il disegno di legge delega sul mercato del lavoro, seconda gamba del Jobs act, che ha l'ambizione di riformare gli ammortizzatori sociali e semplificare i contratti.
Poco rilevanti le modifiche introdotte dal maxi emendamento, redatto per mettere a tacere i malumori della minoranza Pd senza scontentare l'Ncd, sul quale è stata posta la fiducia: contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti come forma privilegiata e "più conveniente" per le imprese attraverso agevolazioni fiscali o incentivi; criteri oggettivi per l'eventuale demansionamento del lavoratore in caso di crisi o ristrutturazione aziendale senza comunque una riduzione del salario; tetto massimo di 5.000 euro per il ricorso ai voucher.
Le modifiche all'articolo 18, le più spinose, sono rimaste fuori dalla delega e saranno dettagliate dai decreti delegati che il governo varerà entro metà 2015, dopo che il testo sarà licenziato da entrambi i rami del Parlamento.
Solo in quella sede si capirà se l'esecutivo riuscirà a svuotare ulteriormente l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori mantenendo il diritto al reintegro per i licenziamenti ingiusti nei casi di discriminazione e disciplinari gravi, mentre per quelli economici ci sarà solo un indennizzo in denaro.
Con il Jobs Act Matteo Renzi vuole mostrare all'Europa la forza riformatrice del suo governo.
Di seguito i principali punti della delega, che passa ora all'esame della Camera:
RIORDINO FORME CONTRATTUALI
La riforma punta a riordinare le attuali tipologie contrattuali, oltre 40, attraverso interventi di "semplificazione, modifica o superamento delle medesime tipologie contrattuali".
Allo stesso tempo sarà promosso "il contratto a tempo indeterminato [a tutele crescenti sulla base dell'anzianità] come forma privilegiata di contratto di lavoro rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti".
Sempre in tema di contratti, la delega (non modificata rispetto al testo licenziato in commissione) prevede l'ampliamento della platea di imprese e le condizioni per fare ricorso ai contratti di solidarietà; l'introduzione del 'contratto di ricollocazione' che prevede una remunerazione per le agenzie del lavoro che riescano a ricollocare il lavoratore disoccupato, da finanziare con i fondi regionali; la lotta alle dimissioni in bianco garantendo "la data certa e l'autenticità" della volontà del lavoratore di lasciare l'impiego.
È prevista poi la possibilità di cedere parte delle ferie eccedenti a colleghi con figli minori malati gravi.
DEMANSIONAMENTO POSSIBILE SENZA RIDUZIONI DI SALARIO
Il maxi emendamento modifica l'articolo 13 dello Statuto dei lavoratori consentendo la "revisione della disciplina delle mansioni, in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale individuati sulla base di parametri oggettivi".
Obiettivo è mediare tra "l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita ed economiche, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento", si legge poi nel testo.
La delega prevede anche una modifica all'articolo 4 dello Statuto laddove apre al superamento del divieto delle tecniche di controllo a distanza.
RIFORMA AMMORTIZZATORI, STRETTA ALLA CIG
La riforma punta a introdurre un sistema di ammortizzatori sociali universale (Aspi) per tutti i disoccupati in base ai contributi versati. L'accesso all'Aspi sarà condizionato dalla partecipazione obbligatoria a programmi di politica attiva del lavoro e verrà esteso anche ai co.co.co.
Sempre per i co.co.co è prevista l'introduzione, eventualmente in via sperimentale, del compenso orario minimo.
Scomparirà la cassa integrazione "in caso di cessazione di attività aziendale o di un ramo" e l'erogazione avverrà solo se non sarà più possibile ridurre contrattualmente l'orario di lavoro; le imprese utilizzatrici contribuiranno maggiormente a finanziare la cig mentre per le altre saranno ridotti gli oneri contributivi; sarà rivisto l'ambito di applicazione della cassa ordinaria e straordinaria e dei fondi di solidarietà; si valuta la standardizzazione dei meccanismi di concessione della cig.
MATERNITÀ E SEMPLIFICAZIONI
È prevista una semplificazione delle procedure e degli adempimenti burocratici per costituire e gestire i rapporti di lavoro e la costituzione di una Agenzia unica per le ispezioni.
La delega punta anche a conciliare i tempi di lavoro con le esigenze genitoriali. In particolare è prevista l'introduzione universale dell'indennità di maternità (anche per i contributi alla gestione separata) e il diritto per le lavoratrici madri parasubordinate all'assistenza anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro.
(Francesca Piscioneri)