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La Banca d’Inghilterra lascia i tassi invariati; sterlina riduce guadagni

Pubblicato 20.06.2019, 13:00
© Reuters.
GBP/USD
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Investing.com - La Banca d’Inghilterra ha lasciato i tassi invariati allo 0,75% questo giovedì, ma ha confermato di volerli alzare malgrado l’assenza di chiarezza sulla Brexit.

Il voto è stato anonimo e tutti i nove policymaker si sono espressi a favore del mantenere i tassi stabili, nonostante due funzionari di recente abbiano espresso la necessità di avere presto tassi più alti.

La banca ha confermato le previsioni di probabili aumenti futuri “ad un tasso graduale e di portata limitata”, malgrado abbia rivisto al ribasso le previsioni di crescita.

La decisione era stata messa in conto e gli economisti prevedono che i costi di prestito resteranno invariati fino a quando non sarà chiaro come e se il Regno Unito lascerà l’Unione Europea.

La banca ha abbassato le previsioni sulla crescita economica per il secondo trimestre a zero dallo 0,2% di maggio, parlando dei timori per l’incertezza per la Brexit, l’accumulo di scorte e le tensioni commerciali globali.

“La crescita sottostante nel Regno Unito sembra essersi indebolita lievemente nel primo semestre dell’anno rispetto al 2018 ad un tasso inferiore al suo potenziale”, si legge nella dichiarazione della banca.

La decisione arriva un giorno dopo dei dati da cui è emerso che il tasso annuo di inflazione nel Regno Unito è tornato al 2% a maggio dal 2,1% di aprile, in linea con l’obiettivo della BoE. Nel frattempo, i compensi stanno salendo al tasso più rapido di un decennio.

Il mese scorso, il Governatore della BoE Mark Carney ha avvertito che gli investitori stavano sottovalutando quanto i tassi di interesse potrebbero salire.

Il capo economista della BoE, Andy Haldane, ha affermato che si avvicina il momento di un aumento dei tassi per prevenire l’incremento delle pressioni inflazionarie. Michael Saunders, altro membro della Commissione di Politica Monetaria (MPC), ha dichiarato che l’incertezza per la Brexit non costituisce un motivo per rinviare l’inasprimento della politica monetaria.

Il Regno Unito dovrebbe lasciare l’UE il 31 ottobre, ma con Boris Johnson che sembra il favorito a succedere al Primo Ministro Theresa May, le probabilità di una Brexit senza accordo o persino di elezioni sono aumentate.

Il tono piuttosto interventista della BoE la fa distinguere dalle altre principali banche centrali mondiali. La Federal Reserve ieri ha lasciato i tassi invariati, segnalando di poterli tagliare nel corso dell’anno.

All’inizio della settimana, il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha dichiarato che la banca dovrà allentare nuovamente la politica monetaria se l’inflazione non tornerà verso l’obiettivo.

La sterlina ha ridotto i guadagni contro il dollaro dopo la decisione, attestandosi a 1,2700 e staccandosi dal massimo precedente di 1,2727.

--Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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