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BORSE ASIA-PACIFICO - Flettono in scia Usa, tengono Cina, India

Pubblicato 02.09.2009, 08:56
Aggiornato 02.09.2009, 09:00
OLAM
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--------------------------------------------------------------- INDICE ORE 8,40 VAR% CHIUSURA 2008 MS A-P exJ <.MIAPJ0000PUS> 358,87 -1,3 247,35 HONG KONG <.HSI> 19.545,14 -1,65 14.387,48 SINGAPORE <.FTSTI> 2.574,02 -0,86 1.761,56 TAIWAN <.TWII> 7.039,77 +0,29 4.591,22 SEOUL <.KS11> 1.613,16 -0,61 1.124,47 SHANGHAI COMP <.SSEC> 2.701,504 +0,66 1.820,80 SYDNEY <.AXJO> 4.438,2 -1,69 3.722,30 INDIA <.BSESN> 15.579,21 +0,18 9.647,31 ----------------------------------------------------------------

MILANO, 2 settembre (Reuters) - Il sell-off di Wall Street innesca una tornata di prese di beneficio sui listini asiatici, nonostante le buone notizie che arrivano dall'economia australiana.

Le vendite affossano di un abbondante punto percentuale l'indice regionale MSCI (-1,3% intorno alle 8,30 ora italiana) ma risparmiano la piazza cinese - dove i bancari beneficiano di dati sugli impieghi leggermente migliori delle previsioni per agosto - e quella indiana, tuttavia molto volatile.

In Giappone, dove la borsa ha archiviato la seduta in ribasso di oltre il 2%, i rendimenti dei JGB a cinque anni sono scesi ai minimi degli ultimi quattro anni.

Resiste anche TAIWAN: il TAIEX <.TWII> ha chiuso ai massimi delle ultime tre settimane sotto la spinta di tecnologici come Hon Hai <2317.TW>, complici le prospettive di un aumento della domanda globale per dispositivi informatici.

La preoccupazione globale per il settore finanziario - alimentata dai timori per la salute del sistema bancario Usa - pesa su HSBC ad HONG KONG <.HSI>, dove l'indice scivola sui minimi di quasi sei settimane, mentre l'indebolimento dei prezzi di petrolio e metalli penalizza le commodity. Dopo essersi deprezzato del 3% ieri, il greggio recupera tuttavia negli scambi asiatici, riportandosi sopra i 68 dollari al barile. Nel settore delle materie prime a SINGAPORE <.STI> finisce sotto pressione Olam International che ha raggiunto un accordo per vendere obbligazioni convertibili 2016 per almeno 400 milioni di dollari. I realizzi prendono di mira i finanziari anche a SYDNEY <.AXJO> gettando un'ombra sugli ultimi dati relativi all'espansione dell'economia: il Pil australiano è cresciuto dello 0,6% nel secondo trimestre, oltre le attese di un +0,2%.

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