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Le cinque cose da seguire sui mercati questo giovedì

Pubblicato 14.03.2019, 10:44
Aggiornato 14.03.2019, 10:44
© Reuters.

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo giovedì 14 marzo:

1. Il Parlamento britannico vota per rinviare la Brexit

I legislatori britannici hanno bocciato l’idea di lasciare l’Unione Europea senza un accordo il 29 marzo, aprendo la strada al voto di oggi che potrebbe portare ad un rinvio della Brexit almeno fino alla fine di giugno.

Il voto è previsto per le 13:00 ET (17:00 GMT).

Il Ministro delle Finanze britannico Philip Hammond ha affermato che Bruxelles potrebbe insistere per un lungo rinvio della Brexit se il governo britannico richiedesse una proroga del processo.

Ieri May ha reso noto che i legislatori dovrebbero arrivare ad un accordo prima di poter ottenere una proroga. Un’estensione dovrebbe essere decisa all’unanimità da tutti gli altri 27 stati membri dell’UE, alcuni dei quali hanno già dichiarato di non essere d’accordo.

La sterlina scende dello 0,4% a 1,3275 alle 5:40 ET (09:40 GMT), dopo essere schizzata al massimo di nove mesi di 1,3380 ieri.

2. La produzione industriale cinese rallenta al minimo di 17 anni

La crescita della produzione industriale cinese è scesa al minimo di 17 anni nei primi due mesi dell’anno, indicando un’ulteriore debolezza della seconda economia mondiale.

Tra le pressioni della domanda debole sia in patria che all’estero, la produzione industriale cinese è salita del 5,3% a gennaio-febbraio, meno del previsto ed il tasso più lento dall’inizio del 2002.

I dati deludenti probabilmente spingeranno Pechino ad introdurre altre misure di supporto, con il governo che sta già intervenendo per tentare di stabilizzare l’economia.

3. Facebook sotto indagine

I procuratori federali USA stanno conducendo delle indagini penali sugli accordi sui dati siglati da Facebook con alcune delle principali compagnie tech al mondo, in base al New York Times.

Un tribunale di New York ha ricevuto citazioni in giudizio da almeno due grandi produttori di smartphone ed altri dispositivi, secondo il quotidiano che cita fonti informate dei fatti ma non riporta i nomi delle compagnie.

Facebook ha difeso gli accordi sulla condivisione di dati, riportati per la prima volta a dicembre, affermando che nessuna delle collaborazioni offre alle compagnie l’accesso alle informazioni senza il consenso degli utenti.

Nel frattempo, l’app di Facebook sembra ancora non funzionare per alcuni utenti in tutto il mondo, in una delle interruzioni del servizio più lunghe della storia recente della compagnia.

Il titolo di Facebook (NASDAQ:FB) crolla dell’1,6% negli scambi premarket a 170,65 dollari.

4. In salita i future USA

I future degli indici azionari USA salgono in vista di una nuova raffica di dati economici.

I dati settimanali sulle richieste di disoccupazione e sui prezzi all’importazione relativi a febbraio saranno pubblicati alle 8:30 ET (12:30 GMT). I dati sulle vendite di case nuove a gennaio sono attesi alle 10 ET (14:00 GMT).

Tra le notizie sugli utili, Adobe (NASDAQ:ADBE), Oracle (NYSE:ORCL), Broadcom (NASDAQ:AVGO) e Dollar General (NYSE:DG) pubblicheranno gli ultimi risultati trimestrali.

I future Dow blue-chip salgono di 32 punti, o dello 0,1%, i future S&P 500 sono in salita di 3 punti, o dello 0,1%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno su di 14 punti, o dello 0,2%.

I movimenti premarket seguono la chiusura al rialzo delle borse USA di ieri. Anche Boeing (NYSE:BA) è salito dopo che gli Stati Uniti si sono uniti alle altre nazioni nel bloccare gli aerei 737 MAX.

Nel frattempo, i mercati azionari europei segnano i massimi di cinque mesi negli scambi del mattino, con la maggior parte dei settori in territorio positivo.
L’indice paneuropeo Stoxx 600 sale dello 0,3%.

I mercati azionari asiatici sono in forte ribasso. I titoli nella Cina continentale trascinano giù gli altri con un tonfo di quasi il 2% dopo i dati deboli sulla produzione industriale.

5. Prezzo del greggio al massimo di 4 mesi

Sul mercato delle materie prime, il greggio mantiene i guadagni dopo aver superato i 58 dollari al barile per la prima volta quest’anno: il calo delle scorte di greggio e carburante USA alimenta l’ottimismo per la riduzione dell’esubero globale.

I future del West Texas Intermediate (WTI) salgono di 23 centesimi, o dello 0,4%, a 58,49 dollari al barile, il massimo dal novembre 2018.

I future del greggio Brent sono scambiati a 67,81 dollari al barile, su di 26 centesimi, o dello 0,4%.

L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) pubblicherà la valutazione mensile del mercato petrolifero nel corso della giornata, rivelando maggiori dettagli sull’andamento delle scorte e della domanda globali.

Leggi anche: Sorpresa dati EIA: dopo il calo delle scorte di greggio toccherà al gas naturale?, di Barani Krishnan

-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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