Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Pubblicato 05.01.2018, 11:53
Aggiornato 05.01.2018, 13:03
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 5 gennaio:

1. Dati sull’occupazione sotto i riflettori

Il Dipartimento per il Lavoro USA rilascerà il report sull’occupazione non agricola relativo al mese di dicembre oggi alle 8:30 ET (13:30 GMT).

Si prevede un aumento del’occupazione di 190.000 unità, dopo l’incremento di 228.000 nuovi posti di lavoro a novembre, il tasso di disoccupazione dovrebbe restare invariato al 4,1%, mentre la media dei compensi orari dovrebbe aumentare dello 0,3% dopo aver segnato +0,2% il mese prima.

Nel report mensile sull’occupazione dell’ADP, rilasciato ieri, si legge che a dicembre sono stati creati 250.000 posti di lavoro, dato che potrebbe aver fatto aumentare le aspettative sulla lettura del report governativo.

Un report sull’occupazione incoraggiante farebbe salire le probabilità di un aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi.

2. Dollaro in salita in attesa del report sull’occupazione

Il dollaro guadagna terreno contro i rivali questo venerdì, avviandosi a registrare un livello invariato sulla settimana dopo aver chiuso dicembre a 91,83, con i trader che si preparano ad una raffica di dati economici.

Oltre al report sull’occupazione non agricola, infatti, saranno pubblicati i dati sull’indice dei direttori acquisti (PMI) dell’ISM sul settore non manifatturiero, i dati sugli ordinativi di beni durevoli e sugli ordinativi alle fabbriche, tutti alle 10:00 ET (15:00 GMT).

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,19% a 91,77 alle 5:49 ET (10:49 GMT).

3. Continua la salita delle borse globali

I mercati azionari globali continuano ad essere rialzisti questo venerdì, in vista del report sull’occupazione USA.

Dopo che l’indice Dow ha chiuso sopra i 25.000 punti, con tutti i tre principali indici di riferimento USA ai massimi storici, i future statunitensi puntano a proseguire l’andamento rialzista. Alle 5:50 ET (10:50 GMT), i future Dow blue chip salgono di 72 punti, o dello 0,28%, i future S&P 500 vanno su di 8 punti, o dello 0,28% mentre i future Nasdaq 100 salgono di 25 punti, o dello 0,37%.

Intanto, prosegue anche l’impennata delle borse europee questo venerdì, con un balzo settimanale di circa il 2,5%. L’indice di riferimento Euro Stoxx 50 va su dello 0,95% alle 5:51 M ET (10:51 GMT), il tedesco DAX schizza dell’1,17% ed il londinese FTSE 100 segna +0,34%.

I titoli azionari asiatici condividono l’ottimismo dei mercati globali, con l’indice nipponico Nikkei 225 su dello 0,9% ed il cinese Shanghai Composite che chiude a +0,2%.

4. Il greggio si stacca dal massimo del 2015 per la presa di profitto

Il prezzo del greggio si stacca dai massimi del maggio 2015, con i trader che optano per bloccare i profitti questo venerdì, in seguito al rimbalzo del 10% dai minimi di dicembre.

I future del greggio USA scendono dello 0,90% a 61,45 dollari alle 5:52 ET (10:52 GMT), mentre il greggio Brent va giù dello 0,84% a 67,50 dollari.

Nonostante le perdite di venerdì, il riferimento USA registra comunque un balzo dell’1,7% per la prima settimana del 2018.

Gli operatori dei mercati rivolgono la propria attenzione al nuovo anno e valutano i tagli alla produzione promossi dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) e da altri produttori non-OPEC con a capo la Russia rispetto all’aumento della produzione da parte dei produttori di petrolio da scisto negli Stati Uniti per capire l’impatto generale sulle scorte globali.

In quest’ottica, i trader seguiranno da vicino il report di Baker Hughes sui dati settimanali sugli impianti di trivellazione attivi per valutare l’attività di produzione statunitense.

5. Inflazione della zona euro in linea con le previsioni, la Germania continua a dimostrarsi forte

In Europa, i dati di questa mattina indicano che l’inflazione nella zona euro è scesa all’1,4% come previsto a dicembre, rispetto all’1,5% precedente.

Il dato core è inaspettatamente rimasto invariato allo 0,9%, contro le previsioni di un aumento all’1,0%.

L’euro registra lievi movimenti negli scambi con il dollaro e la sterlina, dal momento che gli investitori sembrano essere più concentrati sul report sull’occupazione USA di oggi pomeriggio.

Intanto, la Germania, motore dell’economia della zona euro, continua a mostrare segni della sua forza economica restando a capo del blocco della moneta unica, con le vendite al dettaglio schizzate del 2,3% a novembre superando di gran lunga le previsioni di un balzo di solo l’1,1%.

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