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Nonostante tutto, l'Assemblea generale di TotalEnergies si è svolta, quasi regolarmente.
E gli azionisti del colosso petrolifero francese hanno votato con l'88,76% a favore dell'attuale politica climatica dell'azienda.
Eppure, è stata una mattinata molto movimentata per l'Assemblea generale di TotalEnergies.
Davanti alla sede dell'azienda a Parigi, decine di "attivisti climatici" si sono radunati proprio poco prima dell'inizio dell'importante riunione, accampandosi fin dall'alba.
Accuse di "ecoterrorismo". (Parigi, 26.5.2023) Thibault Camus/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Una manifestazione che di pacifico - lo si è capito subito - ha avuto ben poco, visti i ripetuti scontri con la polizia.
Alla protesta si sono uniti rappresentanti degli azionisti in disaccordo con la politica climatica di TotalEnergies.
L'assemblea annuale si è, comunque, aperta alle 10 di questo venerdì mattina 26 maggio, dopo che sono stati respinti diversi tentativi dei manifestanti di avvicinarsi all'ingresso della sede.
La polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni per liberare l'ingresso dalla presenza di una decina di manifestanti che gridavano "assassini" e "criminali" agli azionisti che arrivavano per l'assemblea.
Già ad aprile, una "coalizione" di Ong avevano detto chiaro e tondo: "L'Assemblea di TotalEnergies non si farà", pianificando il vero e proprio "assalto" odierno. Il messaggio era firmato da 350.org, Alternatiba, Amis de la Terre, ANV-COP21, Attac, Greenpeace, Scientifiques en rébellion e XR. Alla manifestazione odierna hanno partecipato anche altre associazioni, come ad esempio Extinction Rebellion.
L'iniziativa della protesta è stata presa da questo di Ong, proprio con l'obiettivo di impedire lo svolgimento della riunione annuale, così come hanno già fatto per altri grandi gruppi del settore-combustibili come Shell e BP (LON:BP), ma anche la banca Barclays (LON:BARC), accusata di finanziare progetti basati sugli idrocarburi.
Sullo sfondo, i profitti record di queste multinazionali, con BP, Shell, ExxonMobil (NYSE:XOM), Chevron e TotalEnergies che - dopo un anno 2022 straordinario (grazie ai prezzi lievitati a causa della guerra in Ucraina?) hanno registrato nuovi record, con 40 miliardi di dollari di profitti solo in questo trimestre.
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