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Banche, accordo governo: sparita divisione investimento e commerciale

Pubblicato 03.09.2019, 12:32
Aggiornato 03.09.2019, 12:57
© Reuters.

Di Mauro Speranza

Investing.com - La riforma del settore bancario resta un punto di potenziale dissidio all’interno del possibile nuovo governo che potrebbe vedere la luce nelle prossime ore.

Dalle ore 9 di oggi, infatti, gli iscritti al Movimeto 5 Stelle stanno votando l’accordo di governo con il Partito Democratico e il loro voto sarà fondamentale per la formazione del nuovo esecutivo.

Nei giorni scorsi, il M5S aveva presentato al Premier incaricato, Giuseppe Conte, 20 punti che considerava fondamentali per appoggiare la seconda esperienza del professore a Palazzo Chigi.

Tra questi, il punto numero 9 specificava la necessità di “una riforma del sistema bancario” che doveva passare attraverso la separazione tra “le banche di investimenti dalle banche commerciali”.

Si tratta di una proposta che rientra in un quadro di riforma sel settore finanziario in cui si mette in dubbio quella che viene definita “l’ideologia della banca universale”, con l’obiettivo di speculazione tipica delle banche e rappresenta un vecchio ‘cavallo di battaglia’ per il Movimento 5 Stelle.

Tale punto era presente anche nell’accordo di governo del maggio 2018 tra M5S e la Lega, nel quale era specificato che “a tutela del risparmio e del credito, bisogna andare verso un sistema in cui la banca di credito al pubblico e la banca d’investimento siano separate sia per quanto riguarda la loro tipologia di attività sia per quanto riguarda i livelli di sorveglianza”.

Sul tema delle banche, è risaputo, tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico era in atto una forte polemica, con accuse reciproche durate fino a poco prima della crisi di governo estiva.

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Con l’avvio delle trattative tra i due partiti, la ricerca del compromesso sembra aver attenuato gli obiettivi dei grillini e di Giuseppe Conte. Nella “bozza di programma” del possibile futuro governo presentato questa mattina, infatti, tale separazione tra tipologia di banche non era più indicata, restando un generico “porre in essere politiche per la tutela dei risparmiatori e del risparmio”, punto 18 del documento.

Inoltre, tale separazione non risulta essere presente anche nel documento che sta accompagnando il voto degli iscritti sull’accordo di governo sulla Piattaforma Rousseau, che risulta essere lo stesso del testo di Conte.

Seppur vero che una nota in testa al documento diffuso dallo staff di Conte specifica che il “testo riassume le linee programmatiche che Giuseppe Conte sta integrando e definendo”, il leader dei 5 Stelle annunciava oggi su Facebook (NASDAQ:FB) che “il programma di governo affronta tutti i 20 punti presentati” dai grillini.

Ultimi commenti

Opterei per una assicurazione di stato, con prezzi mesi europei, e toglierei alle assicurazioni private il diritto di intascarsi i soldi
Un bel comunicato leghista
Come già avevo sottolineato in prima battuta, era un progetto perfettamente inutile ed irrealizzabile! Voluto in particolare da un "benpensante" del Movimento! Se mai una riforma va fatta e secondo me sarebbe opportuna, va rivisto il binomio BancaInsurance!! Sarei per un ritorno al passato, con una netta distinzione tra Banche e Imprese Assicurative!!
Io sarei a favore di una distinzione (logica, non necessariamente fisica) di tutte le tre categorie: assicurazioni, banche d’investimento e banche tradizionali. Ma comunque non mi sembra una priorità, sarebbe una comodità per una fascia della popolazione e poco più. Ma attuare riforme del genere è complesso se non irrealizzabile!
condivido ..... sarebbe più cautelativo e tutelativo una divisione in 3 rami per evitare commistioni nei bilanci e soprattutto per ridurre le esposizioni nette di ogni ramo che magari diluisce il rischio sulle altre attività aumentandone la correlazione complessiva
era un grosso cavallo anche per la Lega, Glass Steagall, petizione a Trump risultato zero. Legge abrogata in America, sarà dura imporla in Europa xchè non puoi farla solo in Italia.....
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