Di Geoffrey Smith e Alessandro Albano
Investing.com - Nuovi minimi in tre mesi per il dollaro, con la Fed che continua a minimizzare le preoccupazioni sull'inflazione. Positivi i futures a Wall Street per l'avvio di oggi, mentre in Europa l'azionario ha toccato nuovi massimi. Musk ha un nuovo antagonista con cui fare i conti, e questa volta ha molto seguito. Ancora in rialzo i prezzi delle materie prime. Questi sono i market mover di martedì:
1. Dollaro in calo dopo commenti Fed
Il greenback è sceso ai minimi in tre mesi dopo i nuovi commenti di importanti policy-maker della Federal Reserve che hanno ribadito la politica monetaria estremamente accomodante. L'Indice del Dollaro cede lo 0,33% a 89,86, registrando le maggiori perdite contro valute come dollaro neozelandese e sterlina. L'euro/dollaro avanza dello 0,48% a 1,2209.
La mossa al ribasso è stata avviata dal vicepresidente della Fed Richard Clarida, dopo aver affermato che i numeri di inflazione superiori alle attese di aprile "non sono un motivo per iniziare a ridurre gli acquisti di asset della Fed".
Un dollaro più debole ha sostenuto i prezzi delle materie prime, con i prodotti agricoli in aumento: i futures sul caffè a Londra hanno guadagnato oltre il 3%, mentre il mais, la soia e il grano statunitensi sono aumentati di oltre l'1%.
2. Michael Burry contro Elon Musk
Elon Musk ha un nuovo nemico, e questa volta molto seguito. Michael Burry, famoso per lo short sui subprime nella crisi del 2008, ha aperto una posizione corta su Tesla (NASDAQ:TSLA), secondo un documento depositato presso la SEC del suo hedge fund Scion Asset Management.
Burry possiede 8.001 contratti put su 800.100 azioni della società di Palo Alto, corrispondenti a circa $ 534 milioni, ma valore, prezzo strike e scadenza sconosciuti delle opzioni restano sconosciuti, quindi è impossibile sapere se la scommessa è "in the money" o meno. Le azioni di Tesla hanno perso quasi il 7% nel primo trimestre e il -35% rispetto ai massimi.
Altri documenti 13-F della SEC hanno mostrato che Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa) ha ridotto o venduto tutta la esposizione sulle banche statunitensi ad eccezione di Bank of America Corp (NYSE:BAC).
3. Futures in verde a Wall Street
Le azioni statunitensi si avviano ad un avvio in rialzo che potrebbe compensare le perdite della vigilia. Intorno alle 13:30 CEST, i futures Dow Jones aumentano di 99 punti, i futures S&P 500 segnando +14 punti, e i futures Nasdaq 100 puntano ali +89 punti.
Il Nasdaq, l'indice più esposto ai titoli tecnologici, è stato il più sensibile al sentiment sui tassi di interesse nelle ultime settimane a causa della preponderanza di giovani aziende che devono ancora mettersi in carreggiata per una redditività sostenuta.
Le azioni centro dell'attenzione includono Home Depot Inc (NYSE:HD), Walmart Inc (NYSE:WMT) e Macy’s Inc (NYSE:M), che dovrebbero rilasciare i dati finanziari prima della opening bell.
4. Eurolistini sui massimi
L'azionario europeo sfiora i massimi storici sull'ottimismo in molti paesi europei per l'allentamento delle restrizioni, per il calo della disoccupazione in Gran Bretagna e per le solide trimestrali di molte aziende.
Lo STOXX Europe 600 EUR NR guadagna lo 0,43%, appena al di sotto dei livelli record toccati la scorsa settimana, con i settori ciclici legati all'economia come quello minerario, energetico e auto a guidare i guadagni. Il tedesco DAX è in rialzo dello 0,23% dopo aver toccato un massimo storico nelle prime battute, mentre a Londra il FTSE 100 raccoglie lo 0,41% sui dati macro.
Dati ufficiali dell'ONS hanno mostrato come il tasso di disoccupazione britannico è diminuito oltre le attese al 4,8% nel primo trimestre 2021, mentre le assunzioni sono ulteriormente aumentate ad aprile.
A Milano, il FTSE MIB avanza del +0,33% con i risultati del trimestre sopra le attese del mercato che sostengono Generali (MI:GASI), mentre resta alta l'attenzione sui bancari in ottica di M&A. Riflettori puntati sull'annuncio di ieri sera della cessione da parte di Fininvest della quota del 5% detenuta in Mediobanca (MI:MDBI).
5. Brent testa $70
Il contratto del Mare del Nord ha testato i 70 dollari il barile per la prima volta da marzo, su aspettative per la ripresa della domanda in seguito alle riaperture in Europa e negli Stati Uniti, controbilanciando i timori sui crescenti contagi da Covid-19 in Asia.
Al momento, il Brent viene scambiato a $69,70 (+0,35%) mentre il WTI a $66,44 (+0,2%). Secondo Tamas Varga di Pvm, "le economie stanno ingranando nuovamente la marcia più alta. L'euforia si riflette nell'opinione generale che le riaperture saranno legate alla ripresa della domanda di greggio".
Si attendono questa settimana i dati sull'offerta statunitense, che dovrebbero mostrare un aumento di 1,7 milioni di barili per le scorte di greggio.