Alla ricerca di segnali per l’asset allocation nella mappa dei vincitori e vinti di un anno turbolento ma molto diverso a seconda dei settori e delle aree. Come capire se e per chi ora il prezzo può essere quello giusto
A cosa potrebbe somigliare il 2023 che si apre oggi per i mercati? Quasi sicuramente non al 2022 appena archiviato, che è stato un anno di molti record. Partito la prima seduta con lo S&P 500 di Wall Street ai massimi di sempre sopra quota 4.800 punti e finito mille punti sotto con la peggior performance dalla crisi finanziaria del 2008, è stato anche l’anno record dell’inflazione in USA e Europa, ai massimi da quaranta e passa anni, e del prezzo del gas nel vecchio continente per la crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina. E un anno record per la velocità e l’intensità della stretta monetaria della Fed, mai vista da decenni, avviata a marzo per contrastare la corsa dei prezzi di beni e servizi. Si profila un anno record negativo anche per l’economia cinese, che si avvia a chiudere con un PIL sotto il 3% dopo 30 anni ben sopra il 5%, con l’eccezione della ‘V’ post pandemia, e per le criptovalute, con il Bitcoin che ha lasciato sul terreno il 60%.
STORIE DIVERSE IN EUROPA E USA MA ANCHE DENTRO WALL STREET
In realtà i mercati azionari si sono mossi tutt’altro che in sincronia, sia a livello geografico che settoriale. Le Borse europee hanno contenuto il calo del 2022 a meno del 13%, misurato sull’indice pan-europeo Stoxx 600, con la peggior performance dal 2018, mentre Wall Street ha chiuso l’anno peggiore dal 2008 ma con differenze molto forti tra le varie componenti. Il Dow Jones ha limitato il calo a una cifra, lo S&P 500 ha ceduto quasi il 20% e il Nasdaq ha perso un terzo del suo valore. Sono differenze di non poco conto, perché le risalite sono molto più impegnative delle discese. All’indice dei principali 30 titoli di Wall Street basta recuperare il 12% per tornare in vetta, lo S&P 500 deve camminare in rialzo del 26% dai livelli attuali per tornare al punto di partenza, e il Nasdaq ha davanti una parete del 60% da scalare. Calcolate dal fondovalle le percentuali si allargano parecchio rispetto a quelle misurate dalle vette...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge