Di Noreen Burke
Per mercoledì si prevede l’annuncio del primo aumento dei tassi di interesse dal 2018 da parte della Federal Reserve mercoledì, nel tentativo di bilanciare le due minacce dell’inflazione, che sta correndo ad un massimo di quattro decenni, e l'incertezza economica derivante dalla guerra in Ucraina. La Banca d'Inghilterra dovrebbe aumentare nuovamente i tassi questa settimana, e sono attesi i vertici di politica monetaria anche per le banche centrali di Giappone, Turchia e Brasile. Il massiccio rally delle materie prime sembra destinato a continuare, mentre le azioni continuano a lottare. Ecco gli eventi da seguire questa settimana.
- Fed rate hike
La Fed ha chiaramente segnalato che intende alzare i tassi di un quarto di punto percentuale in conclusione al vertice di due giorni questo mercoledì, allo scopo di combattere l’impennata dell’inflazione schizzata al 7,9%: ben oltre l’obiettivo del 2% della Fed.
Un aumento maggiore non è più stato considerate dall’invasione russa in Ucraina, che ha mandato i prezzi delle materie prime alle stelle ed ha innescato un clima di grande incertezza nei mercati finanziari.
La Fed rilascerà il suo ‘dot plot’, mentre gli investitori cercheranno di capire le conseguenze della guerra sulle previsioni di politica monetaria.
- Bank of England
La BOE dovrebbe alzare i tassi per la terza volta di dicembre dopo il vertice di giovedì, ma ci si attende un aumento di un quarto di punto percentuale anziché di mezzo punto.
Il Governatore della BOE Andrew Bailey dovrebbe indicare che ci saranno altri aumenti, mentre dai funzionari ci si aspetta un ridimensionamento del rischio che persista il fenomeno di un’inflazione così elevata.
L’indice del prezzi al consumo nel Regno Unito ha toccato il massimo di 30 anni a gennaio, al 5,5% per via di costi energetici più elevati e dei colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento.
Come per la Fed, gli investitori cercheranno di capire come la guerra in Ucraina influirà sulle previsioni sui futuri aumenti dei tassi.
- Rally delle materie prime
Il recente rally dei prezzi delle materie prime dovrebbe continuare ancora visto che una rapida risoluzione del conflitto in Ucraina non è molto probabile.
La guerra e le sanzioni contro la Russia hanno fatto schizzare il petrolio al massimo di 14 anni ed il gas naturale vicino ai massimi storici. I prezzi del grano e del rame sono vicini ai massimi storici, mentre il rialzo impressionante del nickel ha costretto il London Metals Exchange a sospenderne gli scambi.
In questa settimana saranno molto attesi i report dell’ International Energy Administration e dell’OPEC.
- Azionario in difficoltà
L’S&P 500 ha registrato il secondo calo settimanale consecutivo la settimana scorsa, mentre il Dow ha chiuso al settimana in calo per la quinta volta consecutiva; l’incertezza sul conflitto in Ucraina pesa e l’attenzione ora è tutta rivolta verso il vertice dela Fed.
L’azionario è in difficoltà quest’anno ed il conflitto tra Russia e Ucraina ha aggravato il selloff inizialmente innescato dai rendimenti dei bond e dai timori per l’inasprimento della Fed. L’S&P 500 è sceso dell’11,8% dall’inizio del 2022.
- Banche centrali
Dalla cauta Banca del Giappone non ci si attendono variazioni alla politica monetaria questo venerdì, in conclusione al vertice di politica; l’inflazione in Giappone è a livelli molto più bassi rispetto al resto del mondo, per ora.
In Turchia si prevede che la banca centrale tenga invariati i tassi al 14% durante il vertice di giovedì, nonostante l’inflazione abbia raggiunto il massimo di oltre vent’anni del 54%.
Anche la banca centrale del Brasile si riunirà giovedì e si prevede decida di alzare i tassi all’11,75%, il nono aumento consecutivo.
La banca centrale russa si riunirà venerdì, dopo aver già raddoppiato i tassi al massimo storico del 20% dopo l’invasione dell’Ucraina, nel tentativo di contrastare l’impatto delle sanzioni internazionali. Il mercato azionario della Russia resterà chiuso questa settimana.
- Articolo realizzato con il controbuto di Reuters