SEATTLE - Secondo un rapporto di Redfin (NASDAQ: RDFN), un'azienda di intermediazione immobiliare alimentata dalla tecnologia, il proprietario di casa tipico degli Stati Uniti rimane nella propria abitazione per 11,9 anni, una cifra in calo rispetto al picco di 13,4 anni del 2020, che ha coinciso con l'inizio della pandemia. Questa tendenza segna un cambiamento significativo rispetto a due decenni fa, quando la durata media era di 6,5 anni.
Il rapporto indica che l'invecchiamento della popolazione dei baby boomer è un fattore chiave nel prolungamento della durata della proprietà, con quasi il 40% che vive nella casa attuale da oltre 20 anni e un altro 16% da 10 a 19 anni. Al contrario, meno del 7% dei millennial è rimasto nella propria casa per più di un decennio, il che riflette la loro giovane età e la maggiore mobilità lavorativa.
Anche la generazione X mostra una propensione a rimanere in casa per più tempo, con il 35% che supera i 10 anni. I dati rivelano inoltre che i membri più anziani della Gen Z, che avranno 26 anni nel 2023, sono in genere proprietari delle loro case da meno di cinque anni.
Gli incentivi finanziari sono una ragione significativa per cui gli americani più anziani rimangono nelle loro case. Più della metà dei baby boomer proprietari di casa non ha un mutuo in corso, il che comporta un costo mensile mediano di proprietà di poco superiore ai 600 dollari. Inoltre, le politiche fiscali di alcuni Stati, come il differimento dell'imposta sugli immobili per gli anziani in Texas e la Proposition 13 della California, che limita gli aumenti dell'imposta sugli immobili, incoraggiano una permanenza più lunga nella casa.
Un altro fattore che ha contribuito all'aumento della permanenza in casa dall'inizio degli anni 2000 è la preferenza di molti anziani americani di invecchiare a casa propria, sostenuta dai progressi della tecnologia medica e domestica, nonché dai vantaggi finanziari di rimanere in casa, dati gli attuali tassi ipotecari più elevati.
Il rapporto rileva inoltre che l'attuale carenza di scorte abitative e i costi elevati sono una conseguenza e una concausa dell'allungamento della permanenza in casa dei proprietari. Questa dinamica pone delle sfide ai giovani acquirenti alle prime armi, soprattutto perché i baby boomer possiedono un numero sproporzionato di case più grandi adatte alle famiglie.
Dopo la frenesia del trasloco indotta dalla pandemia, che ha visto un'impennata nelle vendite di case grazie al lavoro a distanza e ai bassi tassi dei mutui, la permanenza in casa dei proprietari ha registrato un modesto calo. Redfin prevede che i tassi di locazione rimarranno stabili o aumenteranno leggermente, dato che i proprietari di casa sono vincolati a tassi ipotecari bassi, e anche se le vendite di case potrebbero aumentare quest'anno, non si prevede un'impennata significativa.
Questa analisi si basa su un comunicato stampa di Redfin.
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