Di Alessandro Albano e Geoffrey Smith
Investing.com - Il rialzo dei tassi obbligazionari negli Stati Uniti sta avendo ripercussioni negative sul Nasdaq e gli indici tecnologici internazionali, mentre i prezzi del petrolio toccano i massimi dal 2014. In Giappone, la banca centrale resta ferma ma segnala possibili mosse nei prossimi mesi, mentre il mercato dell'auto UE continua a risentire della crisi dei semiconduttori. Ecco le notizie principali sui mercati finanziari di questo martedì:
1. Bond Usa
I timori per l'inflazione e le prossime mosse della Fed hanno portato i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi ai tassi più alti in oltre due anni facendo da supporto al dollaro sul mercati FX. Secondo molti contratti sui derivati (principalmente future), con la Fed che si riunirà settimana prossima, sono 4 i possibili aumenti dei tassi nel corso del 2022.
Spaventa in particolar modo il rialzo del titolo a a 2 anni, molto sensibile alle aspettative sui tassi d'interesse, ora ad un tasso dell'1,03% per la prima volta dal febbraio 2020, mese in cui si è scatenato il panico sui mercati finanziari per l'imminente crisi Covid. Il decennale si muove sopra l'1,8% con picco intraday dell'1,86%, in aumento di 30 punti base dall'inizio dell'anno.
In Europa, il Bund tedesco a 10 anni ha sfiorato lo 0% per la prima volta da maggio 2019, ma con le elezioni presidenziali italiane potrebbe arrivare più carne sul fuoco del mercato obbligazionario europeo.
2. Nuovo sell sul Nasdaq
L'aumento del costo del debito ha provocato un altro scossone sul NASDAQ, dove la maggior dei titoli del settore tecnologico registra rapporti P/E molto elevati. I futures per l'apertura odierna, dopo la chiusura per il MLK Day, indicano un Nasdaq 100 in ribasso di 260 punti, un Dow Jones in calo di 290 punti e -50 punti per lo S&P 500.
Nella seduta odierna di Wall Street, gli investitori guarderanno anche la ripresa della stagione dei conti trimestrali iniziata venerdì scorso. Oggi sono previste altre big dell'investimento come Goldman Sachs (NYSE:GS), Bank of America (NYSE:BAC) (NYSE:BAC) e BNY Mellon (NYSE:BK).
In Europa, l'indice STOXX Europe 600 Technology sta perdendo l'1,9%, mentre a Francoforte, dove sono quotati molti titoli Usa del comparto, il DAX Technology All Share perde l'1,8%.
In generale, ribassi diffusi nei mercati europei con FTSE MIB in calo dello 0,8%, DAX e CAC 40 al -1% e FTSE 100 a- 0,5%.
3. Greggio ai massimi in 7 anni
Nuovo rally del Brent, ora massimi dal 2014 e WTI oltre $84 per barile, sulle tensioni in Medioriente causate da alcuni droni ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. L'attacco, che ha comportato la morte di tre persone, è stato rivendicato dai ribelli yemeniti Houthi, gli stessi che hanno sequestrato una nave degli Emirati Arabi Uniti dopo settimane di combattimenti in Yemen.
Secondo Goldman Sachs, (NYSE:GS) i prezzi dell'oro nero toccheranno i 100 dollari al barile "entro il terzo trimestre 2022", a causa di una minore domanda per la variante omicron, inferiori livelli di produzione e pochi investimenti.
4. BoJ ferma (per ora)
La Bank of Japan ha mantenuto i tassi di interesse negativi al -0,1%, come previsto dal consenso, con target dei titoli di Stato allo 0%. Tuttavia, secondo Reuters, i policymaker della banca guidata da Kuroda stanno discutendo su quando iniziare a gettare le basi per un aumento dei tassi di interesse, che potrebbe arrivare prima che l'inflazione raggiunga l'obiettivo della banca del 2%.
La banca giapponese ha poi al rialzo le proiezioni di crescita del Pil reale del Paese per il 2022 dal +2,9% al +3,8%, mentre ha tagliato le previsioni per il 2023 al +1,1% dal precedente al +1,3%, con Pil 2021 rivisto in calo dal +3,4% al +2,8%.
5. Mercato auto UE ancora in calo
Sesto mese consecutivo in rosso per le immatricolazioni europee, diminuite a dicembre del 22,8% a 795.295 unità, con cali a doppia cifra registrati nella maggior parte dei mercati della regione. In Italia, le immatricolazioni hanno subito una contraccolpo del -27,5%, in Germania del -26,9%, del -18,7% in Spagna, e del -15,1% nella regione francese.
Complessivamente, lo scorso anno le vendite di auto nuove sono diminuite del 2,4% a 9,7 milioni di unità. Un risultato, spiega l'associazione, dovuto "alla carenza di semiconduttori che ha avuto un impatto negativo sulla produzione di automobili durante tutto l'anno, ma soprattutto durante la seconda metà del 2021", con le immatricolazioni totali di auto nell'UE ancora di 3,3 milioni di unità al di sotto delle vendite pre-crisi nel 2019".
Il colosso Volkswagen (DE:VOWG) (DE:VOWG) resta la casa con la quota di mercato più importante, pari al 25,1% con 2,43 milioni di auto vendute (-4,8%), mentre Stellantis (MI:STLA) (MI:STLA) detiene il 21,9% del mercato con 2,12 milioni di auto vendute (-2,1%).