Schroders (LON:SDR) ha analizzato le previsioni sulle elezioni negli Stati Uniti, ancora una volta non accurate, e l’impatto che queste hanno avuto sugli investitori
Esattamente come accadde nel 2016, anche in occasione delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2020 i sondaggi non si sono rivelati affidabili. Alla vigilia del voto le previsioni attribuivano a Joe Biden una vittoria schiacciante, ma alla fine il mondo ha dovuto tenere il fiato sospeso per una settimana prima di sapere il nome del nuovo Presidente. Alla luce di quanto avvenuto nelle ultime due tornate elettorali Piya Sachdeva, economista di Schroders, si chiede quanto sia utile continuare a dare fiducia ai sondaggi.
VOTO POPOLARE E COLLEGI ELETTORALI
In primo luogo Sachdeva analizza le differenze tra il voto popolare e il risultato riguardante i collegi elettorali. Subito prima delle elezioni, i sondaggi nazionali attribuivano a Biden un solido vantaggio del 7%. Un margine che ha spinto gli investitori a prevedere la cosiddetta ‘onda blu’, la vittoria democratica sia alla Camera sia al Senato. L’esperta di Schroders condanna questo atteggiamento. A partire dal sondaggio sul voto popolare infatti è quasi impossibile ricostruire il risultato del collegio elettorale. Quest’ultimo è cruciale, come si è potuto ben notare nel 2016, quando Donald Trump prese meno voti ma vinse comunque le elezioni. I sondaggi quindi sembrano riflettere più accuratamente la scelta del popolo rispetto ai complessi meccanismi alla base del collegio elettorale...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge