Investing.com - Il dollaro sale contro il paniere delle altre principali valute questo martedì, con l’euro che riprende fiato dopo essere schizzato al massimo di oltre tre anni tra le speculazioni che la Banca Centrale Europea possa ridurre lo stimolo monetario.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,19% a 90,29 alle 03:19 ET (08:19 GMT). L’indice è crollato al minimo di tre anni di 90,05 ieri.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,13% a 1,2249, non lontano dal massimo di ieri di 1,2296, il massimo dal dicembre 2014.
Il dollaro si è indebolito di recente nelle aspettative che la ripresa economica globale possa lasciare indietro la crescita statunitense e spingere le altre principali banche centrali, a partire dalla BCE, a cominciare a ridimensionare la politica monetaria allentata ad un ritmo più veloce del previsto.
Le previsioni che la BCE possa presto iniziare a ridurre il programma di stimolo monetario sono state incoraggiate ieri quando Ardo Hansson, membro del Consiglio Direttivo della banca, ha affermato che gli acquisti di bond potrebbero terminare a settembre se l’economia e l’inflazione procederanno come previsto.
Il dollaro guadagna terreno contro lo yen, con la coppia USD/JPY su dello 0,14% a 110,69, staccandosi dal minimo di quattro mesi del giorno precedente di 110,32.
La sterlina è pressoché invariata contro il dollaro, con il cambio GBP/USD a 1,3785, restando al di sotto del massimo di ieri di 1,3819, il massimo da quando il Regno Unito ha votato per uscire dall’Unione Europea nel giugno 2016.
Il Regno Unito pubblicherà i dati sull’inflazione di dicembre nel corso della giornata e si prevede che mostrino un allentamento della stretta sul costo della vita.
Il dollaro australiano e quello neozelandese scendono contro il rivale statunitense, con la coppia AUD/USD a 0,7968 ed il cambio NZD/USD giù dello 0,21% a 0,7285.