Investing.com – La sterlina è scesa nei confronti del dollaro stamane, ma è rimasta vicino al massimo di 13 giorni toccato ieri; la propensione al rischio è stata intaccata dalla lentezza dei dialoghi sul debito in Grecia.
GBP/USD ha toccato 1,5538 nelle prime fasi degli scambi europei, il minimo giornaliero, la coppia successivamente si è attestata a 1,5561, in calo dello 0,03%.
Supporto a 1,5449, minimo di venerdì e resistenza a 1,5628, massimo del 5 gennaio.
I ministri delle finanze UE, hanno respinto la richiesta dei creditori greci di un interesse al 4%, per i nuovi bond che saranno emessi in cambio di quelli già in loro possesso.
La Grecia ha affermato che non sarà in grado di pagare un interesse superiore al 3,5%, ed i ministri delle finanze UE insieme agli esponenti del FMI hanno appoggiato la posizione greca.
L’accordo sulla ristrutturazione del debito greco è una precondizione affinché Atene possa ricevere la sua nuova tranche di fondi di salvataggio di 14,4 miliardi di euro prima della scadenza del 20 marzo.
Il sentimento del mercato è rimasto tuttavia positivo, in seguito al rilascio dei dati preliminari che mostrano che l’attività di produzione nel blocco della moneta unica è salita più del previsto nel mese di gennaio, salendo al passo più veloce da Agosto 2011, allentando i timori sulla crisi dell’area.
Intanto il settore dei servizi nella zona euro ha segnato un incremento al massimo di 5 mesi a gennaio.
La sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,32% a 0,8386.
Per oggi è attesa nel Regno Unito la pubblicazione dei dati ufficiali sul fabbisogno del settore pubblico, insieme ad un intervento del Governatore della banca d’Inghilterra Mervyn King.
Oggi a Bruxelles continueranno i colloqui dei ministri delle finanze UE.
GBP/USD ha toccato 1,5538 nelle prime fasi degli scambi europei, il minimo giornaliero, la coppia successivamente si è attestata a 1,5561, in calo dello 0,03%.
Supporto a 1,5449, minimo di venerdì e resistenza a 1,5628, massimo del 5 gennaio.
I ministri delle finanze UE, hanno respinto la richiesta dei creditori greci di un interesse al 4%, per i nuovi bond che saranno emessi in cambio di quelli già in loro possesso.
La Grecia ha affermato che non sarà in grado di pagare un interesse superiore al 3,5%, ed i ministri delle finanze UE insieme agli esponenti del FMI hanno appoggiato la posizione greca.
L’accordo sulla ristrutturazione del debito greco è una precondizione affinché Atene possa ricevere la sua nuova tranche di fondi di salvataggio di 14,4 miliardi di euro prima della scadenza del 20 marzo.
Il sentimento del mercato è rimasto tuttavia positivo, in seguito al rilascio dei dati preliminari che mostrano che l’attività di produzione nel blocco della moneta unica è salita più del previsto nel mese di gennaio, salendo al passo più veloce da Agosto 2011, allentando i timori sulla crisi dell’area.
Intanto il settore dei servizi nella zona euro ha segnato un incremento al massimo di 5 mesi a gennaio.
La sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,32% a 0,8386.
Per oggi è attesa nel Regno Unito la pubblicazione dei dati ufficiali sul fabbisogno del settore pubblico, insieme ad un intervento del Governatore della banca d’Inghilterra Mervyn King.
Oggi a Bruxelles continueranno i colloqui dei ministri delle finanze UE.