Investing.com - La sterlina tocca il minimo di tre settimane contro un dollaro più forte questo mercoledì dopo i dati che hanno mostrato che l’attività del settore manifatturiero nel Regno Unito è cresciuta ad un tasso più lento del previsto a febbraio, ma ha continuato comunque ad avere un forte slancio.
Il cambio GBP/USD tocca il minimo di 1,2351, il minimo dal 7 febbraio, per poi attestarsi a 1,2376 alle 09.56 GMT.
L’indice dei direttori acquisti di Markit per il settore manifatturiero britannico è sceso a 54,6 da 55,7 di gennaio, meno della lettura di 55,6 prevista, ma restando vicino al massimo di due anni e mezzo.
Rob Dobson, economista di Markit, ha spiegato che i dati indicano che la produzione manifatturiera potrebbe crescere dell’1,5% nel primo trimestre.
“Resta il dubbio se la forte crescita possa essere sostenuta o se continuerà a ridursi nei prossimi mesi”, aggiunge.
Dal report emerge che c’è stata una leggere flessione delle pressioni inflazionarie che sono aumentate sulla scia del crollo della sterlina in seguito al voto di giugno sulla Brexit.
In un secondo report si legge che i consumatori britannici hanno chiesto più prestiti a gennaio rispetto al mese precedente ma il tasso di aumento è rallentato per il secondo mese consecutivo, facendo temere per l’aumento dell’inflazione.
Un report della Banca d’Inghilterra ha rivelato che il numero dei mutui per l’acquisto di case concessi dalle banche è salito a 69.928 a gennaio, il massimo dal febbraio dello scorso anno.
La sterlina sale contro l’euro, con la coppia EUR/GBP in calo dello 0,28% a 0,8518 nei timori per un risultato scioccante come la Brexit o la vittoria di Trump alle imminenti elezioni presidenziali francesi che pesano sulla moneta unica.
La richiesta di dollaro continua ad essere sostenuta dai commenti dei policymaker della Federal Reserve che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi questo mese.
Il Presidente della Fed di New York William Dudley ieri ha dichiarato che l’eventualità di un inasprimento della politica monetaria “è diventata molto più urgente” .
Il Presidente della Fed di San Francisco John Williams ha affermato che un aumento dei tassi molto probabilmente verrà tenuto in considerazione durante il vertice di marzo.
I future Fed fund mostrano una probabilità pari al 70% di un aumento dei tassi a marzo, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, in salita dal 25% segnato all’inizio della settimana. La possibilità di un aumento a maggio è pari al 74%, mentre quella di un intervento a giugno è pari invece a circa l’85%.
I commenti hanno ripagato gli investitori della delusione per il discorso al Congresso del Presidente Donald Trump che ha dato pochi dettagli sui programmi per la spesa per le infrastrutture e la riforma fiscale.