Investing.com – 76 eventi elettorali, timori di recessione, conflitti geopolitici, tassi d’interesse e lotta all’inflazione, l’unica cosa scontata per il 2024 è che gli investitori non si annoieranno. “Per certi versi, il 2024 non è un anno come gli altri, soprattutto per le numerose scelte da fare sia a livello politico sia a livello di mercati finanziari” osserva Karin Kunrath, chief investment officer di Raiffeisen Capital Management, nell’analizzare le aspettative per i prossimi mesi.
Cosa aspettarsi dalle banche centrali
Il ragionamento della manager non può che partire dalla politica monetaria. “Le banche centrali occidentali – commenta - hanno smesso di alzare i tassi di interesse negli ultimi mesi e i primi tagli arriveranno nel 2024. Sui mercati obbligazionari, i tagli dei tassi di interesse previsti sono già stati scontati”. Tuttavia, “nel corso dell’anno queste aspettative saranno sottoposte a un reality check”.
Allo stesso modo, prosegue Kunrath, “Anche le stime sugli utili, decisamente positive per il 2024 e oltre saranno sottoposte a un reality check”. In particolare, “Nel corso dell’anno si capirà se l’inversione di tendenza nella crescita degli utili aziendali continuerà”. Il 2024, inoltre, “vedrà probabilmente numerose scelte geopolitiche negli attuali centri nevralgici, che potrebbero avere conseguenze sull’economia globale e sui mercati finanziari”.
Nonostante tutte le incertezze che conseguono dalla complessità di questo scenario, l’esperta si aspetta “una crescita economica debolmente positiva, una ripresa significativa degli utili aziendali, un’ulteriore diminuzione dei tassi d’inflazione e, di conseguenza, un nuovo calo dei tassi d’interesse nel 2024”.
Titoli di Stato sotto pressione per i timori sull’inflazione
Per quanto riguarda i titoli di Stato statunitensi, “nelle ultime settimane i rendimenti a breve scadenza hanno registrato un calo generalizzato”. Al contrario, racconta Kunrath, “le scadenze più lunghe (compresi i titoli di Stato in euro) hanno registrato, durante alcuni giorni ad inizio gennaio, un aumento dei rendimenti dopo che il mercato era stato nuovamente afflitto dai timori per l’inflazione”. Tra i due andamenti, il gestore rivela di non ritenere giustificato l’aumento sulle lunghe scadenze, ma di preferire un posizionamento “in direzione di una continuazione della tendenza al ribasso su tutta la curva dei rendimenti.”
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Cautela sulle obbligazioni societarie
Gli spread creditizi prezzano una sorta di scenario “Goldilocks”, ossia una crescita positiva, quasi nessun default, un buon contesto di rifinanziamento e condizioni geopolitiche stabili. “In realtà – spiega Kunrath -, questo si può osservare solo in misura molto limitata. A nostro avviso, il calo dei premi per il rischio riflette in parte la speranza che i tassi di interesse vengano presto ridotti in modo sostanziale. Una speranza che potrebbe restare delusa, almeno in parte. Rimaniamo cauti sulle obbligazioni societarie investment-grade e high-yield e ci posizioniamo verso premi di rischio moderatamente più elevati, anche se i livelli di rendimento assoluti possono ancora essere considerati interessanti”.
Mercati azionari: utili positivi per i mercati sviluppati, interessante la Cina
“Nelle ultime settimane i mercati azionari internazionali si sono rafforzati notevolmente”, ricorda l’analista. “Oltre ai dati economici complessivamente migliori del previsto (soprattutto negli Stati Uniti), un calo significativo dei rendimenti obbligazionari (e al contempo le speranze emergenti di un taglio dei tassi d’interesse) ha fornito una spinta ai mercati azionari. Nei mercati sviluppati gli utili societari continuano a registrare buoni risultati, a sostegno della stabilizzazione degli indicatori economici anticipatori. Nei mercati emergenti, intanto, da inizio anno l’attenzione si è nuovamente concentrata sull’andamento del mercato azionario cinese: c’è stato un vero e proprio sell-off da un livello già molto basso. Questo – conclude Kunrath - è stato innescato da ulteriori notizie negative sull’economia cinese, unite alle politiche ostili agli investitori del governo cinese. Tuttavia, o forse proprio per questo, la valutazione fondamentale del mercato azionario cinese è già piuttosto interessante nel lungo periodo”. Insomma, per la cio di Raiffeisen Capital Management il Dragone potrebbe sorprendere ancora gli investitori, questa volta, magari, in senso positivo.
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