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Inflazione e rendimenti dei titoli di Stato in calo, le previsioni di Rbc BlueBay

Pubblicato 17.11.2023, 13:51
© Reuters
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Investing.com -- L’inflazione Usa più debole del previsto sta spingendo i rendimenti dei Treasury Stati Uniti 10 anni al ribasso nel corso della scorsa settimana, sulla scia di un Ipc per ottobre più debole del previsto. Tuttavia, secondo Mark Dowding, cio del reddito fisso di Rbc BlueBay Asset Management, anche se “aumentano le chance che i tassi abbiano raggiunto il picco”, è ancora “troppo prematuro aspettarsi che il FOMC diventi più prudente”.

Nel corso del 2023, più volte il mercato ha cercato di anticipare la prospettiva di un taglio dei tassi della Fed, per poi rimanere deluso quando la banca centrale ha fatto marcia indietro. “Sebbene sia possibile che i dati continuino ad avere un andamento più debole fino alla fine dell’anno, non riteniamo che gli attuali livelli di rendimento offrano un ingresso molto interessante in termini di rischio/rendimento, per quanto riguarda una posizione di duration lunga”, spiega il cio prima di porre l’accento su uno dei punti attualmente più critici per Washington.

Il rischio legato al debito

“Visto l’abbassamento dell’outlook sul merito di credito degli Stati Uniti a negativo da parte di Moody’s venerdì scorso, l’intera narrazione sulla sostenibilità fiscale sembra essere un tema che influenzerà i mercati globali nelle settimane e nei mesi a venire. Sebbene riteniamo che la perdita dell’ultimo rating AAA da parte degli Stati Uniti non sia particolarmente significativa di per sé, consideriamo questa azione come sintomatica di un problema di fondo più significativo, in un momento in cui numerosi policymaker globali continuano a mostrare un’allarmante mancanza di disciplina fiscale”.

Negli ultimi 15 anni, infatti, “parecchi governi hanno preso l’abitudine di aumentare la spesa e di tagliare le tasse, con l’approvazione degli elettori. Tuttavia, se i mercati obbligazionari iniziano a esercitare una maggiore disciplina a causa delle preoccupazioni per la sostenibilità del debito, l’unica cosa che probabilmente potrebbe cambiare il comportamento dei governi è il fatto che le loro stesse decisioni creano una reazione del mercato, che spinge i prezzi degli asset verso il basso e, nel farlo, impoverisce gli elettori”, osserva l’esperto.

L'indebolimento del dollaro

Per quanto riguarda il campo valutario, i dati statunitensi sull’inflazione, più bassi questa settimana, hanno determinato un indebolimento sostanzioso del dollaro Future Indice del Dollaro. “In precedenza, avevamo chiuso una posizione corta sul renminbi cinese, poiché il tasso si era bloccato intorno a 7,30, nonostante una visione ribassista sull’economia cinese, e sulla scia dei dati statunitensi abbiamo anche chiuso una posizione che ci vedeva favorire il dollaro rispetto all’euro. Durante la settimana, abbiamo anche ridotto la posizione corta sul rischio di valuta in sterline rispetto all’euro, sebbene una posizione corta strutturale sulla sterlina rimanga una nostra convinzione di fondo”, spiega Dowding.

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Una posizione difensiva in attesa delle feste

Guardando al futuro, il responsabile di Rbc BlueBay, non è convinto che il panorama macro sia cambiato molto negli ultimi giorni. Da questo punto di vista, precisa “se il rally dovesse proseguire in assenza di informazioni di supporto, potremmo essere propensi a cambiare idea”.

In merito ai tassi statunitensi, spiega, “se dovessimo diventare più rialzisti su base strutturale, saremmo più propensi a guardare ai rendimenti a breve. In questo caso, potremmo puntare a un livello obiettivo intorno al 5,1% come ingresso, ma siamo felici di rimanere pazienti per ora, senza prendere posizione al momento. La volatilità giornaliera rimane relativamente sostenuta, ma potrebbe calmarsi con l’arrivo del Giorno del Ringraziamento della prossima settimana”.

Per il gestore non è certo che l’allegria legata alla stagione delle feste sia in grado, da sola, di sostenere un aumento dei prezzi degli asset nelle prossime due settimane. In questo caso, conclude, “non siamo propensi a rincorrere i movimenti del mercato ma, piuttosto, a scegliere i livelli in cui riteniamo sensato aggiungere e ridurre il rischio e investire con un certo grado di disciplina, tenendo conto della valutazione”.

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