Investing.com – “Contrariamente al consensus, ci aspettiamo una recessione negli Stati Uniti e crediamo che i mercati sottovalutino la misura in cui le principali banche centrali dovranno mantenere i tassi più alti più a lungo”, è questa la view dei responsabili degli investimenti di Allianz (ETR:ALVG) Global Investors sulle prospettive per il prossimo anno.
Tuttavia, proseguono, “Con la graduale stabilizzazione dei tassi di interesse si profila un nuovo contesto che potrebbe offrire opportunità di investimento che non si presentavano da anni”.
I fattori che fanno pensare alla recessione
Secondo Stefan Hofrichter, head of Global economics & strategy di Allianz GI, se è vero che “la maggior parte dei commentatori prospetta un atterraggio morbido dell’economia USA”, è altrettanto vero che gli economisti fanno spesso errori nella previsione delle recessioni.
“Persino alla vigilia della più grave contrazione dopo diversi decenni (la crisi finanziaria globale) la maggior parte si attendeva un soft landing”, ricorda Hofrichter prima di elencare alcuni fattori come “l’inversione della curva dei rendimenti, la diminuzione della massa monetaria (dovuta alla politica di inasprimento monetario) e i tassi di riferimento delle banche centrali oltre i livelli neutrali, vale a dire in territorio restrittivo”, che stanno lì a suggerire l’arrivo di una recessione negli Stati Uniti che Allianz GI vede a partire dalla fine del 2023 o dal primo semestre 2024.
Azioni di qualità e approccio attivo
“La costante incertezza e gli effetti dei tassi più alti su alcune società implicano che gli investitori debbano puntare ancora su titoli e temi di qualità nei portafogli”, aggiunge Virginie Maisonneuve, global cio Equity di Allianz GI.
In questo caso, “l’adozione di un approccio attivo, attraverso attenta selezione dei titoli e costruzione del portafoglio – consentendo sia una buona base di liquidità che l’accesso alla crescita - può rappresentare la migliore soluzione”, per l’esperta che guarda ai portafogli azionari come se fossero una piramide.
“La base della piramide è formata da strategie multi-fattoriali a bassa volatilità”, precisa. “Lo strato superiore può comprendere titoli value, growth e income di qualità. In presenza di politiche monetarie restrittive e crescita più lenta, occorrono un’ottima generazione di flussi di cassa e bilanci solidi, ma anche un management in grado di destreggiarsi in un contesto volatile e, talvolta, in ecosistemi in rapida evoluzione”. Infine, al vertice della piramide secondo Maisonneuve, “andrebbero considerati investimenti in aree che potrebbero continuare a crescere, tramite un approccio multi-tematico oppure considerando singoli temi come la cybersecurity, l’IA, la transizione climatica, la sicurezza alimentare e l’acqua”.
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Le obbligazioni tornano a essere interessanti
Sul fronte obbligazionario, invece, dopo un 2023 sotto pressione per il reddito fisso, i bond, tra crescita più contenuta, inflazione in calo, politiche monetarie e fiscali restrittive e valutazioni attraenti, tornano a essere “un investimento interessante”, assicura Franck Dixmier global cio Fixed income di Allianz GI. C’è però un rovescio della medaglia, ovvero l’aumento del costo del denaro.
“Dato il previsto deterioramento delle condizioni economiche nei prossimi mesi, probabilmente ci sarà una maggiore dispersione nella qualità e nelle performance delle obbligazioni societarie”, analizza il cio. “Quindi, sarebbe preferibile restare vigili in quest’area e contenere il rischio complessivo legato agli spread. Detto ciò - conclude -, non crediamo che gli investitori vorranno trascurare le obbligazioni high yield (HY), i cui rendimenti offrono un’ampia protezione contro quello che secondo noi sarà un aumento relativamente modesto dei tassi di insolvenza.
Considerato il profilo di duration più breve dei titoli HY, è possibile mantenere i portafogli investiti nel tratto a breve delle curve delle obbligazioni societarie, dove l’affidabilità creditizia può essere valutata con maggiore convinzione”.