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Banche europee possono perdere 38% di depositi prima di vendere asset in perdita - studio

Pubblicato 29.03.2023, 16:13
© Reuters. Un'immagine di banconote in euro presso uno sportello automatico a Berlino, 15 gennaio 2011.     REUTERS/Fabrizio Bensch
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MILANO (Reuters) - In media le banche europee potrebbero sopportare una perdita del 38% dei propri depositi senza dover vendere in perdita i titoli governativi in portafoglio o procedere a una svendita di asset illiquidi, secondo gli analisti di Jefferies.  

Il crack di Silicon Valley Bank dopo il ritiro dei depositi che ha costretto l'istituto di credito regionale statunitense a vendere in perdita i titoli del Tesoro, ha portato l'attenzione degli investitori sulle potenziali perdite che le banche devono affrontare per i titoli di Stato in loro possesso.

"In seguito al fallimento di diverse banche regionali statunitensi e all'annunciata integrazione di Credit Suisse in Ubs, gli investitori si sono affrettati a cercare i punti deboli del sistema", si legge in un'analisi di Jefferies sul tema della liquidità bancaria.

"La maggior parte delle discussioni degli investitori si concentra sul rischio di fuga dei depositi e sulla misura in cui questo può essere compensato", si legge nell'analisi.

L'aumento dei tassi d'interesse ha spinto al ribasso il prezzo di mercato dei titoli di Stato, di cui però le banche non devono tenerne conto per quei titoli che vengono tenuti fino a scadenza (Htm), non subendo impatti sulle proprie riserve di capitale.

Ma gli investitori sono preoccupati per il rischio che le banche siano costrette a vendere i propri titoli classificati come Htm.

Jefferies ha calcolato che in media una banca europea potrebbe perdere in teoria il 38% dei depositi prima di dover affrontare un rischio di capitale significativo per effetto delle perdite sui titoli Htm o della vendita di altri asset illiquidi.

Le norme sulla liquidità a breve termine introdotte dopo la crisi finanziaria globale "sembrano funzionare come previsto, a prescindere dall'attuale parziale sfiducia degli investitori nei coefficienti di liquidità", si legge nella nota.

Jefferies ha analizzato la capacità delle banche di coprire rapidamente i deflussi di depositi con perdite minime o nulle, rispetto al livello dei depositi retail, che costituiscono in media il 63% della base di depositi.

I depositi retail sono un'importante fonte di stabilità dei finanziamenti, perché sono meno variabili dei depositi corporate e rappresentano più che altro un rischio in termini di costo della raccolta piuttosto che un vero e proprio pericolo di deflussi.

© Reuters. Un'immagine di banconote in euro presso uno sportello automatico a Berlino, 15 gennaio 2011.     REUTERS/Fabrizio Bensch

Nell'analisi di Jefferies, Fineco, Swedbank, Credit Agricole (EPA:CAGR) e National Bank of Greece sono tra gli istituti meglio posizionati, mentre Standard Chartered (LON:STAN), Santander (BME:SAN) e Bbva restano più indietro, anche se bisogna tenere conto dellediversificazione geografica come fattore attenuante di potenziali rischi.

Di seguito i risultati dell'analisi della liquidità di Jefferies:

(Valentina Za e Iain Whithers, tradotto da Chiara Bontacchio, editing Andrea Mandalà)

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