Il punto forte del mercato azionario nel 2023 sono stati i “Magnifici Sette”, ovvero le impennate delle azioni delle mega-cap tech, scrivono gli analisti di Bank of America nella loro rubrica settimanale.
I 7 grandi titoli tecnologici monopolistici statunitensi (Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Google (NASDAQ:GOOGL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Nvidia (NASDAQ:NVDA), Meta Platforms (NASDAQ:META), e Tesla (NASDAQ:TSLA)) sono schizzati del 61% sull’anno in corso. Il gruppo è scambiato a 30x PE rispetto a 17x del resto dell’S&P 500.
Una situazione simile si osserva anche in Europa, dove un gruppo di 7 titoli è scambiato a 36x contro il resto dello Stoxx 600, scambiato a 12x PE.
Uno dei fattori chiave del rally dei tech nel 2023 è stata la febbre dell’intelligenza artificiale (IA) e la popolarità degli strumenti di IA generativa, come ChatGPT di OpenAI. Secondo gli analisti, l’IA finora si può definire una “baby bolla”.
“Le bolle, sia nelle cose giuste (ad esempio Internet) che in quelle sbagliate (ad esempio il settore immobiliare), sono sempre iniziate con i soldi facili e sono sempre finite con i rialzi dei tassi”, scrivono gli analisti in una nota questo venerdì.
Secondo gli analisti, il tasso dei fondi Fed al 6%, e non al 3%, potrebbe essere il “pain trade” per i prossimi 12 mesi, dato che il mercato continua a prevedere tagli dei tassi nel secondo semestre del 2023. Nel breve periodo, l’estensione del rally dell’S&P 500 a 4400 potrebbe essere un altro ‘pain trade’.
Per quanto riguarda i flussi, nella settimana fino a mercoledì 25,1 miliardi di dollari sono andati in liquidità e 5,6 miliardi in obbligazioni.
Articolo originale di Street Insider