Di Alessandro Albano
Investing.com - Dopo circa un mese di fermo, la Borsa di Mosca ha riaperto gli scambi per alcuni titoli azionari pochi giorni dopo aver permesso le contrattazioni per il mercato obbligazionario.
Il MOEX Russia ha toccato massimi di giornata del +10%, mentre titoli strategici come Gazprom (MCX:GAZP) stanno registrando rialzi di oltre il 15%. Brillano, in generale, le società legate all'economia del Paese come Lukoil (MCX:LKOH), Rosneft (MCX:ROSN) e Sberbank (MCX:SBER), mentre Aeroflot (MCX:AFLT) cede il 12% colpita dalla chiusura di gran parte dello spazio aereo verso l'Europa.
Il trading, tuttavia, non è stato riaperto a tutti. Sono solo 33 su 50 le società negoziabili al momento, mentre non è ancora possibile scambiare contratti sul listino RTSI denominato in dollari. I Future RTS, invece, segnano un calo del 5,6%.
Inoltre, i forti rialzi sono giustificati dalla decisione della banca centrale russa di impedire agli investitori stranieri di vendere le azioni sul mercato e di vietare in generale le vendite allo scoperto sui titoli scambiabili.
Intanto, con Nato e Consiglio Ue in riunione a Bruxelles per decidere la magnitudine del quinto round di sanzioni contro Mosca, il rublo si è ripreso nettamente dai minimi storici troccati recentemente contro euro e dollaro dopo la decisione del presidente Putin di vendere il gas russo ai Paesi considerati "ostili" solo in valuta locale.
In rialzo anche il Brent, contratto globale molto legato all'esportazione russa, mentre a Londra il Nickel - prodotto per il 7% in Russia - è in rialzo del 15% a $37.230 per tonnellata pesando ulteriormente sul contesto dell'acciaio e delle batterie per veicoli elettrici.