MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue in rosso appesantita da prese di profitto sulle banche mentre si avvicina l'appuntamento di giovedì con la Bce che, come da attese, dovrebbe tagliare i tassi, e da intense vendite sui titoli energetici per il calo delle quotazioni petrolifere.
Il clima di risk-off è diffuso su tutti i listini azionari europei sulle incertezze relative al proseguimento del percorso di allentamento della politica monetaria dopo il primo taglio.
Il debole andamento dei futures sugli indici Usa, che mostrano un rallentamento del recente rally, non aiuta a risollevare i listini, che comunque arrivano da un maggio positivo.
Intorno alle 13,10 l'indice Ftse Mib perde l'1,16. Volumi per 1,6 miliardi di euro.
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In una seduta pesante per il settore bancario il cui indice di riferimento italiano segna una perdita del 3%, più di quello europeo, UniCredit (BIT:CRDI) è in fondo al Ftse Mib con un calo del 4%. Seguono Bper (BIT:EMII), Mps (BIT:BMPS), Banco Bpm (BIT:BAMI) e Intesa (BIT:ISP), tra i peggiori, con ribassi dal 2,3% al 3,6%. Un trader non segnala motivi specifici alla base dei cali che considera "scuse di breve per portare a casa i guadagni realizzati in attesa della Bce di giovedì".
La giornata sui bancari impatta anche sulla più piccola Credem che cede oltre il 2% nel giorno dell'annuncio della concessione a Worldline di un periodo di trattativa in esclusiva per definire un accordo sulla cessione del merchant book acquiring. Secondo una fonte, il gruppo francese ha battuto la concorrenza della rivale Nexi (BIT:NEXII) (-0,8%) grazie a una valutazione del business fino a circa 120 milioni di euro, comprensiva dei pagamenti differiti legati al realizzarsi di alcune condizioni tra cui una crescita a doppia cifra dell'Ebitda.
Il continuo calo del greggio dopo i minimi di quattro mesi toccati ieri alimenta le vendite sui titoli del settore, con Saipem (BIT:SPMI) e Eni (BIT:ENI) in calo rispettivamente del 3,8% e del 2,8%, con tutto il comparto europeo sotto pressione.
Per contro, provano a resistere le utility con Terna (BIT:TRN) a +1,8% e Snam (BIT:SRG) a +1,3%, mentre Enel (BIT:ENEI) è piatta dopo che Moody's ha migliorato l'outlook sui rating del gruppo a "stabile" da "negativo".
Tonica Stm (EPA:STMPA) in rialzo del 2% dopo che stamani il gruppo italo-francese ha annunciato un accordo di fornitura a lungo termine di carburo di silicio (Sic) con Geely Auto Group, produttore cinese di automobili e veicoli a nuova energia. Non sono stati forniti i dati finanziari del deal, ma Equita sottolinea che "la notizia è positiva in quanto rafforza il ruolo di Stm come fornitore chiave di tecnologie avanzate per l'automotive e aumenta la visibilità sul ramp up della produzione di SiC in Cina".
Qualche spunto positivo arriva oggi dai titoli a minore capitalizzazione. In particolare Newlat Food guadagna il 3% in un mercato che, anche alla luce dei target del nuovo piano industriale al 2030, conferma il giudizio positivo sull'operazione di acquisizione di Princes annunciata nei giorni scorsi e che consente al gruppo di compiere un forte salto dimensionale.
Infine, seduta brillante per Ariston che sale di oltre il 5% sostenuta dalla promozione di Citigroup a "buy" da "neutral".
(Andrea Mandalà, editing Claudia Cristoferi, Francesca Piscioneri)