SYDNEY (Reuters) - La borsa nipponica cede pesantemente terreno, con i principali indici ai minimi di tre anni dopo che gli Stati Uniti hanno scosso i mercati imponendo ampie restrizioni sui viaggi dall'Europa e l'Oms ha dichiarato il coronavirus una pandemia.
Il Nikkei ha perso il 4,4% a 18.559,63, il livello più basso da aprile 2017. Si tratta del secondo peggiore calo giornaliero in 15 mesi che ha trascinato l'indice in territorio di mercato ribassista, avendo perso il 23% rispetto al picco del 17 gennaio.
L'indice di volatilità del Nikkei, è balzato di oltre il 10% a 52,09, il livello più alto da marzo 2011 quando forti terremoti e uno tsunami hanno colpito il Giappone.
L'Organizzazione mondiale della sanità ha definito ieri per la prima volta il nuovo coronavirus come una pandemia.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il blocco della maggior parte dei viaggi dall'Europa, escluso il Regno Unito, verso gli Stati Uniti per 30 giorni a partire da domani.
Il più ampio Topix è precipitato del 4,1% a 1.327,88, la chiusura più bassa da novembre 2016.
Tutti i 33 sottoindici settoriali della Borsa di Tokyo hanno chiuso in ribasso, con il trasporto marittimo, il trasporto aereo e i minerari che hanno registrato le performance peggiori.
Mitsubishi UFJ Financial Group, Sumitomo Mitsui Financial Group e Mitsubishi Estate hanno perso tutte il 5,5%, mentre l'indice TSE Reit è crollato del 6,5%.
Male anche Toyota, che ha ceduto il 3,5%, SoftBank Group, che ha perso il 6,3% e Sony, a -4,3%.