(Reuters) - L'indice di riferimento nipponico ha chiuso sui minimi da novembre 2016 ignorando il rally di stanotte a Wall Street, con i timori legati al coronavirus che mettono in secondo piano le speranze che le misure di politica monetaria a sostegno dell'economia siano in grado di contrastare le ricadute economiche dell'epidemia.
Dopo aver cancellato i guadagni iniziali fra scambi nervosi, il Nikkei ha archiviato la seduta con una flessione dell'1,7% a 16.726,55, minimi di 3 anni e mezzo.
L'indice di volatilità del Nikkei, barometro delle aspettative di volatilità basato sul prezzo delle opzioni e termometro della paura degli investitori, è sceso dello 0,9% a 56,12, rimanendo vicino al picco di 60,86 di nove anni registrato lunedì.
Il colosso Softbank Group è precipitato del 10,9%, portando per la prima volta la sua capitalizzazione di mercato al di sotto di quella della consociata di telefonia mobile Softbank Corp.
Il più ampio indice Topix ha chiuso in leggero rialzo dello 0,2% a 1.270,84, allontanandosi dai minimi di quasi quattro anni toccati ieri.
Secondo gli operatori, le promesse della Bank of Japan (BOJ) di acquistare Etf hanno offerto supporto più vigoroso al mercato.
In controtendenza, Fujifilm Holdings è balzata del limite giornaliero del 15,4% dopo che un funzionario cinese ha fatto sapere che il farmaco antinfluenzale Avigan, prodotto dalla società e impiegato per il trattamento dei pazienti infetti da coronavirus, sembra funzionare.
Le differenze in termini di performance tra i singoli titoli sono state tra le più ampie registrate negli ultimi anni. Nel Topix Core 30 il miglior performer, Kao Corp, è balzato del 7,4%, in netto contrasto con la flessione del 10,9% di Softbank Group.