Investing.com - La maggior parte dei titoli asiatici è scesa giovedì, mentre gli investitori hanno bloccato i recenti profitti dopo che la Federal Reserve, poco accomodante, aveva innescato un rally di una settimana, con il Nikkei 225 giapponese in testa alle perdite a causa dell’aggravarsi dello scandalo che ha coinvolto le maggiori case automobilistiche del Paese.
I titoli regionali hanno subito la debolezza di Wall Street, mentre i benchmark statunitensi si sono ritirati dai massimi storici di mercoledì. I titoli sono stati colpiti da un mix di prese di profitto, mentre gli investitori hanno rivalutato le aspettative verso un allentamento monetario da parte della Fed prima del previsto.
Azioni giapponesi colpite dalle perdite delle case automobilistiche in seguito allo scandalo Toyota-Daihatsu
Il sito Nikkei 225 è stato di gran lunga il peggior performer in Asia giovedì, con un calo dell’1,6% a causa delle forti perdite dei titoli delle principali case automobilistiche.
Toyota Motor (NYSE:TM) Corp (TYO:7203) - la più grande casa automobilistica giapponese - è crollata di quasi il 4% dopo aver dichiarato che la sua unità Daihatsu sospenderà tutte le spedizioni di veicoli alla luce di gravi violazioni delle norme di sicurezza. Il titolo Toyota ha registrato il ribasso maggiore sul Nikkei.
Lo scandalo riguarda circa 64 modelli e coinvolge anche modelli che Daihatsu aveva prodotto per Mazda Motor (OTC:MZDAY) Corp (TYO:7261) e Subaru Corp (TYO:7270). Le due aziende sono scese tra il 2,7% e il 4%, mentre Nissan (OTC:NSANY) Motors ha perso il 3,1%.
Toyota non ha specificato l’impatto finanziario della sospensione. Daihatsu rappresenta circa il 7% delle vendite complessive di Toyota.
Anche altri titoli di case automobilistiche sono stati colpiti dalla pressione di vendita. Honda (NYSE:HMC) Motor Co Ltd (TYO:7267) ha perso il 2,7%, mentre Isuzu Motors, Ltd. (TYO:7202) ha perso l’1,7%.
I titoli giapponesi più ampi hanno registrato pesanti prese di profitto, dopo che il Nikkei è salito ai massimi di 33 anni mercoledì. L’indice è tra le borse asiatiche che hanno registrato le migliori performance quest’anno, grazie soprattutto a una Banca del Giappone improntata alla prudenza.
Anche gli altri mercati asiatici hanno registrato alcune perdite, ma la scorsa settimana hanno registrato forti guadagni dopo che la Fed ha dichiarato di aver terminato l’aumento dei tassi di interesse e che valuterà un taglio dei tassi nel 2024.
L’australiano ASX 200 è sceso dello 0,4% dai massimi di 10 mesi. L’indice sudcoreano KOSPI ha perso lo 0,6% a causa delle perdite registrate dai titoli tecnologici più importanti e si è allontanato dai massimi di tre mesi.
I media locali hanno riportato che il governo sudcoreano aumenterà la soglia per le imposte sulle plusvalenze per gli investitori azionari a 5 miliardi di won (3,8 milioni di dollari) da 1 miliardo di won.
Le azioni cinesi hanno registrato una certa forza, con il bluechip Shanghai Shenzhen CSI 300 che è salito dello 0,6% dopo essere sceso al minimo di quasi cinque anni mercoledì. Ma lo Shanghai Composite è sceso dello 0,1%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,4%.
Le preoccupazioni per la lentezza della ripresa economica hanno pesato molto sulle azioni cinesi, che quest’anno hanno subito un forte ritardo rispetto ai loro omologhi asiatici. Le misure di stimolo un po’ a singhiozzo di Pechino hanno inoltre intaccato il sentimento verso la Cina.
I future per l’indice indiano Nifty 50 indicano un’apertura leggermente positiva, dopo che l’indice è crollato dai massimi storici della sessione precedente. Tuttavia, il Nifty è rimasto tra le borse asiatiche più forti, dopo aver toccato una serie di massimi storici all’inizio di dicembre grazie al crescente ottimismo sull’economia indiana.
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