Di Ambar Warrick
Investing.com - I mercati azionari asiatici sono saliti venerdì, recuperando una serie di forti perdite questa settimana, grazie al sostegno governativo e istituzionale per arginare una potenziale crisi bancaria che ha contribuito a migliorare il sentiment, mentre gli operatori cominciano ad aspettarsi una Federal Reserve meno aggressiva.
L’andamento migliore è stato quello delle borse cinesi, con gli indici Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite in rialzo dell’1,6% ciascuno. I due indici si avviano a chiudere la settimana in rialzo rispettivamente dello 0,9% e dell’1,5%, dopo che Goldman Sachs ha alzato le previsioni sul PIL cinese per l’anno in corso, aumentando l’ottimismo sulla ripresa economica del Paese.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dell’1,8%, spinto soprattutto dai guadagni dei titoli tech. Il motore di ricerca su Internet Baidu (NASDAQ:BIDU) (HK:9888) è salito di oltre il 15% dopo aver presentato un chatbot alimentato dall’intelligenza artificiale, “Ernie Bot”.
I titoli del conglomerato di telecomunicazioni CK Hutchison Holdings Ltd (HK:0001) sono saliti del 2% dopo aver registrato un aumento di quasi il 10% dell’utile netto del 2022.
Anche altri indici tecnologici sono saliti venerdì, con l’indice Taiwan Weighted e il sudcoreano KOSPI che hanno guadagnato più dell’1% ciascuno.
In generale i mercati asiatici sono saliti dopo il rally di Wall Street, grazie all’intervento di diversi istituti di credito in soccorso della First Republic Bank (NYSE:FRC), che stava affrontando una potenziale crisi di liquidità.
Questa mossa fa seguito all’analogo intervento a favore di Credit Suisse Group AG (SIX:CSGN) dalla Banca Nazionale Svizzera, che ha concesso un finanziamento fino a 54 miliardi di dollari, nonché all’intervento dei funzionari statunitensi sono intervenuti per proteggere i depositanti di diverse banche regionali e contribuire a placare i timori di una crisi bancaria più ampia.
I timori di un crollo del settore bancario hanno provocato forti oscillazioni sui mercati finanziari questa settimana, con i titoli asiatici messi sotto pressione dal calo della propensione al rischio.
Tuttavia, l’aspettativa che il peggioramento delle condizioni economiche possa indurre le principali banche centrali a prendere misure meno aggressive ha contribuito a limitare le perdite sui mercati asiatici. L’attenzione è ora concentrata sul vertice della prossima settimana della Federal Reserve, durante il quale si prevede che la banca centrale aumenterà i tassi di interesse di 25 punti base.
L’indice giapponese Nikkei 225 è salito dell’1,2%, recuperando alcune perdite precedenti. Ma l’indice si avviava a perdere quasi il 3% questa settimana, dato che i principali titoli finanziari sono stati venduti pesantemente a causa delle preoccupazioni sulla loro esposizione alle obbligazioni statunitensi.
Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono saliti di circa lo 0,5% ciascuno venerdì, e si avviano a chiudere al settimana con un calo tra il 2% e il 3%.
L’indice australiano ASX 200 è salito dello 0,4%, anche se i rialzi sono stati frenati dalle preoccupazioni per l’aumento dei tassi di interesse nel Paese.