Di Ambar Warrick
Investing.com - La maggior parte dei mercati azionari asiatici è salita martedì grazie al miglioramento del sentimento tra l’attenuarsi dei timori di una crisi bancaria incombente, anche se i titoli cinesi sono rimasti indietro rispetto ai loro omologhi a causa di una serie di utili deboli che hanno alimentato i dubbi su una rapida ripresa economica quest’anno.
L’indice australiano ASX 200 è stato il migliore della giornata, salendo dello 0,9% grazie ai dati che hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono salite leggermente più del previsto a febbraio, indicando una certa resistenza economica mentre il Paese è alle prese con inflazione e tassi di interesse elevati.
La Corea del Sud KOSPI ha guadagnato lo 0,7%, mentre Thailand stocks ha guidato i guadagni nel Sud-Est asiatico con un rimbalzo dello 0,7%.
Ma le perdite in Cina hanno limitato il sentimento positivo, dato che gli indici Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono rimasti praticamente piatti.
Una serie di utili più deboli del previsto da parte delle maggiori società cinesi, tra cui China Petroleum & Chemical Corp (SS:600028) e l’azienda di alluminio China Hongqiao Group Ltd (HK:1378), ha alimentato i timori che le scommesse su una rapida ripresa economica del Paese possano essere state esagerate.
Secondo i media locali, inoltre, il settore delle esportazioni, un tempo in forte espansione, starebbe funzionando ben al di sotto delle proprie capacità, nonostante l’abolizione delle misure anti-COVID all’inizio di quest’anno. La Cina sta lottando contro la debolezza della domanda interna ed estera, a causa del peggioramento delle condizioni economiche in tutto il mondo.
L’attenzione è ora rivolta ai dati sull’attività commerciale cinese per il mese di marzo, che dovrebbe offrire ulteriori indicazioni sulla ripresa economica del Paese. Ma le stime degli analisti vedono un raffreddamento della crescita rispetto al mese precedente.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,8% martedì, grazie soprattutto ai titoli tecnologici e alla promessa del governo cinese di aprire ulteriormente i mercati dei capitali locali agli investitori stranieri.
I mercati asiatici più ampi hanno registrato una tendenza al rialzo, seguendo i lievi guadagni della notte a Wall Street, grazie al fatto che l’acquisizione di Silicon Valley Bank da parte del governo della pari First Citizens BancShares (NASDAQ:FCNCA) ha contribuito ad attenuare i timori di un imminente collasso bancario.
Le autorità di regolamentazione hanno inoltre rassicurato gli investitori sulla stabilità del settore bancario e sulla disponibilità a far fronte a eventuali carenze di liquidità.
Ciò ha contribuito a invertire il sentimento negativo che si era insinuato nei mercati nelle ultime settimane e che aveva colpito i titoli asiatici fino a marzo.
Ma alcuni fattori hanno anche limitato una ripresa importante. Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono stati scambiati martedì in una fascia di oscillazione tra il minimo e il minimo, mentre gli investitori locali hanno digerito l’aumento delle tasse sulle transazioni per lo scambio di future e opzioni. Si prevede che la mossa possa danneggiare gravemente l’attività di trading azionario nel Paese.
L’indice giapponese Nikkei 225 index è rimasto stabile in seguito ai segnali di un’inflazione sottostante ancora elevata nel Paese, che potrebbe attirare una stretta monetaria da parte della Banca del Giappone.