Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici in calo questo giovedì dopo i dati sull’inflazione cinese più deboli del previsto che hanno evidenziato una ripresa economica lenta nel paese; intanto, sul sentiment pesano i timori di una Federal Reserve più aggressiva.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi dello 0,3% ciascuno dopo che i dati hanno mostrato che l’inflazione al consumo è cresciuta decisamente meno del previsto a febbraio, mentre l’inflazione alla produzione è peggiorata a causa della mancata ripresa della spesa dopo la revoca delle misure anti-COVID all’inizio dell’anno.
I dati hanno indicato che la ripresa economica cinese probabilmente richiederà più tempo del previsto quest’anno, il che non gioca a favore dei mercati esposti al gigante asiatico. I dati di mercoledì hanno anche mostrato le importazioni cinesi sono rimaste deboli.
In range stretto anche gli altri mercati asiatici: l’indice Taiwan Weighted e l’indice sudcoreano KOSPI sono scesi entrambi dello 0,2%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,2%.
L’indice giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,6% giovedì estendendo i guadagni alla quinta sessione consecutiva grazie alla crescente convizione che la Banca del Giappone lascerà invariata la sua politica ultra-allentata venerdì.
Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 restano in range stretto.
Le azioni di Adani Enterprises Ltd (NS:ADEL) sono salite dello 0,2%, estendendo la ripresa alla sesta sessione consecutiva dopo che la società di investimento boutique GQG Partners ha dichiarato che probabilmente investirà ulteriormente nel conglomerato dopo un investimento di 1,7 miliardi di dollari all’inizio del mese.