(Reuters) - L'azionario europeo recupera sulla scia dei dati sull'attività manifatturiera delle principali economie della zona euro -- migliori di quanto si temesse -- che controbilanciano i timori su un accordo commerciale tra Usa e Cina che avevano innescato un'ondata di vendite a inizio settimana.
L'indice pan-europeo STOXX 600 guadagna lo 0,4% e la borsa di Londra sovraperforma con un progresso di circa l'1% grazie al rimbalzo di minerari, banche ed energetici.
Il DAX tedesco avanza dello 0,18% dopo la diffusione del Pmi composito flash di Ihs Markit, che ha messo in luce come l'attività del Paese abbia continuato a deteriorarsi questo mese, sebbene ad un ritmo più contenuto.
Ad incidere sul sentiment degli investitori europei il rischio di un acuirsi della recessione della manifattura tedesca con il perdurare del braccio di ferro tra Washington e Pechino, le difficoltà dell'industria automobilistica e le incertezze legate al divorzio di Londra dalla Ue.
I Pmi diffusi oggi sono tuttavia stati motivo di sollievo, sebbene l'espansione dell'attività della zona euro sia risultata vicina allo stallo, con il settore dei servizi cresciuto a un ritmo molto più contenuto rispetto alle aspettative.
"Ciò che vediamo riflesso nei Pmi è l'ottimismo e le aspettative di mercato che un accordo di fase uno sia ancora una possibilità molto reale", commenta Teeuwe Mevissen, senior market economist di Rabobank.
"Ma detto ciò, resta da vedere quale sarà la reazione della Cina al disegno di legge del Senato sulla situazione a Hong Kong. Ciò metterà sotto pressione i negoziati e li renderà più complessi".
Nonostante i guadagni di oggi, l'indice STOXX 600 rimane comunque indirizzato verso il suo primo calo settimanale in sette settimane, ritracciando da livelli quasi record, con l'impasse tra le due maggiori economie del mondo, le proteste che si trascinano a Hong Kong e la debolezza dei dati economici globali a pesare sul sentiment degli investitori.
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