Investing.com - Il Governo sembrerebbe pronto a ripetere la strategia utilizzata per salvare Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) anche per Banca Carige (MI:CRGI), dopo aver già approvato il decreto ad hoc nei giorni scorsi.
Secondo il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti, la nazionalizzazione “è un’eventualità prevista dal decreto”, per poi confermare ai giornalisti che l’ingresso nello stato rappresenta un’ipotesi “concreta”.
Tale eventualità, ha continutato Giorgetti, avverrebbe qualora “non si verifichino alcune condizioni, quindi se nessun privato ci mette i soldi”.
Sulla stessa posizione il Vicepremier Matteo Salvini, il quale ha affermato che “l’obiettivo è salvarla sotto lo Stato” e che “se ci saranno utili ci guadagnerà lo Stato”.
Disponibilità alla nazionalizzazione confermata anche dall’altro Vicepremier, Luigi Di Maio, che all’Adnkronos ha dichiarato di “credere nella nazionalizzazione” e che si tratta dell’“unico intervento che si può fare, l’unica strada percorribile per il M5S”.
Dell’importanza di salvare Banca Carige aveva parlato anche il sottosegretario all’economia, Massimo Garavaglia, affermando che “dopo il crollo del ponte di Genova, il fallimento di Carige sarebbe stato il secondo ponte e non ce lo potevamo permettere, sarebbe stata una follia totale”. " Liguria è un territorio con parecchi risparmi tenuti in questa banca", osserva Garavaglia. "Sarebbe stato danno enorme" il fallimento e l'operazione di salvataggio è stata "di assoluto buon senso".
Lo Stato, dunque, potrebbe aumentare l’impegno in Banca Carige, dopo che il testo del decreto prevede un totale che supera i 4 miliardi a disposizione dell’istituto genovese. Se sono 1,3 i miliardi in dotazione per salvare la banca sotto forma di capitali, a questi se ne aggiungono altri 3 per il costo della garanzia dello Stato sui bond di nuova emissione.
Uno stop alla nazionalizzazione è arrivato dal commissario di Banca Carige, Pietro Modiano, secondo il quale l’ipotesi non sarebbe necessaria. “Nego che questa sia un’ipotesi”, definendola soltanto “residuale”.