Di Mauro Speranza
Investing.com - Scende sotto quota 21 mila il Ftse Mib cedendo l’1,39%, tra i peggiori in Europa dove il Cac 40, l’Ibex 35 e il Dax sono in calo superiore all’1%, e il Ftse 100 cede lo 0,40%.
A pesare in tutta Europa sono ancora le incertezze legate ai colloqui USA-Cina, alla vigilia dell’entrata in vigore dei dazi prevista per domani.
La delegazione cinese è giunta a Washington per proseguire le trattative, dopo che da Pechina hanno assicurato di aver sempre rispettato le promesse, rispondendo così a Donald Trump che aveva motivato l’avvio dei dazi con l’atteggiamento della Cina. Il negoziatore statunitense, Robert Lighthizer, inoltre, aveva affermato che i cinesi si erano macchiati di “erosione degli impegni presi” nel corso delle discussioni svoltesi nella settimana scorsa.
A Milano, intanto, prosegue la settimana delle trimestrali, mentre lo spread continua a crescere superando quota 257 punti.
Prima dell’apertura della borsa era stato il turno di Unicredit (MI:CRDI), la quale aveva annunciato una prima trimestrale “migliore degli ultimi 10 anni”. Il titolo, però, ha aperto in negativo e ora sta cedendo oltre lo 0,80%.
Crolla a picco Banco Bpm (MI:BAMI), cedendo oltre il 7%, con i deludenti ricavi della trimestrale. Conti che sono stati bocciati dalle agenzie Kepler Cheuvreux (a “reduce” dal precedente “hold”) e Equita SIM (target price ridotto a 2,8 rispetto al 3 anteriore).
Male anche Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), che vira in negativo dopo una mattinata sostenuta, cedendo oltre l’1%. La trimestrale della banca cinese ha visto un calo dell’utile netto a 28 milioni rispetto ai precedenti 188 milioni.
Calo di quasi il 2% per Mediobanca (MI:MDBI), con i ricavi del primo trimestre 2019 in crescita del 4,6%, ma in calo del 5% negli ultimi tre mesi 2018.
Fuori dal settore bancario, hanno rilasciato gli utili:
- Terna (MI:TRN), tra i pochi positivi tra le blue chips, segnalando un utile netto in crescita dell’1,8%;
- Leonardo (MI:LDOF), che sprinta a +5%, con una crescita a doppia cifra per ordini e ricavi e un’accelerazione della redditività con l’utile netto di periodo che migliora del 54% a 77 milioni di euro;
- Brembo (MI:BRBI), in flessione di oltre il 3%, dopo il trimestre chiuso con un utile netto di 64,4 milioni di euro, in calo del 5,5%, rispetto agli 68,2 milioni dell’analogo periodo dell’anno precedente
- Azimut (MI:AZMT), a picco del 5% nonostante i ricavi trimestrali a +5%.