Di Peter Nurse
Investing.com - I titoli azionari statunitensi apriranno in forte ribasso questo lunedì, mentre gli investitori assimilano le potenziali conseguenze economiche dell’aumento delle sanzioni sulla Russia all’inizio di una settimana che prevede la pubblicazione dell’importante report mensile sull’occupazione.
Alle 7 ET (12:00 GMT), i future Dow scendono di 430 punti, o dell’1,3%, i future S&P 500 vanno giù di 62 punti, o dell’1,4%, ed i future Nasdaq 100 sono in calo di 180 punti, o dell’1,3%.
I mercati globali sono stati sconvolti alla fine della scorsa settimana quando il Presidente russo Vladimir Putin ha autorizzato l’invasione dell’Ucraina.
Probabile ulteriore volatilità questo lunedì, con l’Occidente che ha annunciato l’intenzione di bloccare alcune banche russe dalla rete di pagamenti internazionale SWIFT, come punizione per i continui bombardamenti dell’Ucraina.
Contribuendo ad alimentare le tensioni geopolitiche, Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza nucleari del suo paese quando l’Occidente ha adottato una posizione più aggressiva.
L’UE ha reso noto che comincerà ad inviare armi all’Ucraina perché possa difendersi, mentre la Germania ha annunciato il suo maggiore aumento delle spese per la difesa dalla fine della Guerra Fredda ed ha promesso di spendere più della somma consigliata per i membri NATO in futuro.
Tutto questo ha fatto passare in secondo piano la notizia che i rappresentanti di Ucraina e Russia hanno deciso di incontrarsi al confine tra Ucraina e Bielorussia per discutere della situazione “senza precondizioni”.
Intanto, il Presidente della Fed Jerome Powell testimonierà davanti alla Commissione ai Servizi Finanziari della Camera mercoledì e poi davanti alla Commissione Bancaria al Senato giovedì.
Venerdì arriverà invece il report sull’occupazione non agricola di febbraio, che dovrebbe mostrare un’aggiunta di 450.000 posti di lavoro sul mese.
I prezzi del petrolio sono schizzati nei timori che ulteriori sanzioni possano sconvolgere le esportazioni petrolifere dalla Russia, il secondo maggiore produttore di greggio nonché principale fornitore di gas naturale in Europa.
La produzione globale fatica già a soddisfare la ripresa dei consumi dovuta alla riapertura delle economie dopo la pandemia ed uno sconvolgimento dei flussi russi non farebbe che esacerbare questa situazione.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio ed i suoi alleati, compresa la Russia, gruppo noto come OPEC+, si incontrerà questa settimana per discutere dei livelli di produzione.
Alle 7 ET, i future del greggio USA rimbalzano del 4,8% a 96,01 dollari al barile, mentre il contratto del Brent segna +5,6% a 98,68 dollari.
Intanto, i future dell’oro salgono dell’1,2% a 1.909,35 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,1192, giù dello 0,7%.