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Inflazione pesa su Wall Street, Treasury 10y sale a 1,65%

Pubblicato 19.05.2021, 15:30
Aggiornato 19.05.2021, 15:52
© Reuters

Di Alessandro Albano

Investing.com - Inflazione, aumento delle materie prime e crollo delle criptovalute. Tutti elementi che hanno contribuito ad un avvio in pesante ribasso per gli indici di Wall Street, con il Nasdaq che segna le vendite più ampie rispetto alle controparti.

Verso le 16:00 CEST, l'indice più tecnologico perde l'1,53% a 13.100 (diretto verso un -5% nel mese di maggio), lo S&P 500 cede l'1,35% a 4.071, mentre il Dow Jones segna il -1,22% a 33.645.   

A farne le spese maggiori sono i titoli tecnologici e in particolare i cosiddetti "Faang", Facebook (NASDAQ:FB), Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Alphabet (NASDAQ:GOOGL), e Netflix (NASDAQ:NFLX) tutti in ribasso tra l'1,3% e l'1,9%, bersagliati dai timori sull'inflazione e da un aumento dei Treasury a 10 anni oltre l'1,65%. 

Il nuovo round di vendite che ha colpito le criptovalute dopo l'intervento della PBoC sta interessando le molte aziende quotate che hanno esposizioni su cripto e blockchain. Tesla (NASDAQ:TSLA), la più esposta ai movimenti del Bitcoin visti i $1,3 miliardi in portaglio, sta perdendo intorno al 5%, mentre l'ETF di ARK Innovation (NYSE:ARKK) scivola al -2,82%. 

Ulteriore pressione sta arrivando dai prezzi delle materie prime che hanno recentemente toccato i massimi pluriennali a seguto della rispresa della domanda dopo oltre un anno di pandemia, con prodotti agricoli, e metalli ferrosi che hanno segnato i rialzi più alti.

Intanto, il focus del mercato restano verbali della Federal Reserve previsti questa sera, anche se non sarà facile trovare nuove indicazioni rispetto a quanto detto nell'ultima settimana dai membri del FOMC Richard Clarida e Lael Brainard. Entrambi hanno reiterato che la Fed resterà ferma sulla sua politica attuale, nonostante si aspetti un aumento "transitorio" dei prezzi durante l'anno

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In generale, la Fed in più di un'occasione ha affermato di essere concentrata sulla massima occupazione e di trovarsi "a suo agio" con un tasso di inflazione "superiore al suo obiettivo di lunga data del 2%", ma intanto i prezzi al consumo sono aumentati del 4,2% (l'accelerazione più rapida dal 2008) e l'indice preferito della banca, cioè il PCE, non sembra possa restare sui livelli attuali ancora per molto.

"La debolezza dell'ultimo giorno sul tecnologico sta diventando un luogo comune, aggiungendo timori che potrebbe essere diretto a un periodo di consolidamento più lungo e più pronunciato del previsto", ha detto alla CNBC Jim Paulsen, chief investment strategist presso Leuthold Group.

"Gli investitori esamineranno attentamente il rilascio degli ultimi verbali della Fed per qualsiasi sottile accenno su quando potrebbero essere imminenti alcune azioni di tapering", ha aggiunto Paulsen.

Ultimi commenti

1) solo i TIPS sono titoli di stato indicizzati all'inflazione e non i treasury 2) l'inflazione é sul lato offerta e non della domanda.
tutto il contrario pure il petrolio crolla
ma guardate che i treasury non salgono per nulla
Anche sull inflazione, non credo se ne stiano accorgendo solo oggi o dalla settimana scorsa
Mancherebbe che la Fed difenda l'azionario che ha livelli assurdi !Ma a pagarne sono più le borse europee che non hanno affatto corso, speriamo in un sano storno del Nasdaq a 4000, il resto è pura speculazione !
massimi storici? la borsa Italiana valeva più di 31000 il punti nel 2004
borse europee ai massimi storici esclusa l'Italia per l enorme debito mercato Usa ai massimi storici rimane solo la Cina .......
Ti ricordo che il ftsemib stacca 1000pts anno circa in dividendi
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