Investing.com - Il prezzo dell’oro si attesta vicino al massimo di cinque mesi questo giovedì, spinto dall’indebolimento del dollaro in seguito alle parole del Presidente USA Donald Trump secondo cui la valuta è troppo forte.
L’oro con consegna a giugno si attesta a 1.287,55 dollari sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange alle 08.00 GMT, dopo essere balzato a 1.290,05 dollari nella notte, il massimo dal 9 novembre.
In un’intervista al Wall Street Journal ieri Trump ha dichiarato che il dollaro “sta diventando troppo forte” e finirà per danneggiare l'economia. Trump ha aggiunto che preferirebbe che la Federal Reserve lasciasse i tassi bassi.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 100,13, dopo aver toccato il minimo di due settimane di 99,94 nella notte.
Un dollaro forte e dei tassi di interesse alti sono ribassisti per l’oro, che è valutato in dollari e fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi vengono alzati.
Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti.
L’oro è schizzato del 2,5% questa settimana, poiché i timori geopolitici hanno fatto salire la domanda del metallo prezioso come investimento rifugio.
Sul sentimento dei mercati pesano una serie di preoccupazioni per un intervento militare USA in Siria e in Corea del Nord, nonché per le elezioni presidenziali francesi alle porte.
Alcuni investitori aumentano le posizioni sull’oro nei periodi difficili poiché ritengono che il metallo prezioso mantenga il proprio valore meglio degli altri investimenti.
Intanto, l’argento schizza dell’1,33% a 18,54 dollari l’oncia.
Il platino balza dell’1,04% a 978,45 dollari l’oncia troy, mentre il rame segna un’impennata dell’1,14% a 2,57 dollari la libbra.