ROMA (Reuters) - Poste Italiane (MI:PST) ha chiesto ad Ania, l'associazione delle inprese assicuratrici, di poter acquisire la banca dati sul rischio di incidenti auto in Italia.
Lo ha riferito a Reuters una fonte a conoscenza del dossier, spiegando che l'iniziativa di Poste è propedeutica al debutto nel settore dell'assicurazione Rc Auto, un mercato che nel 2016 contava premi per quasi 13,5 miliardi di euro.
"Poste ha chiesto di poter acquisire la banca dati di Ania sulla sinistrosità dei veicoli aggregata per fattori di rischio: età, provincia, cavalli fiscali ecc", ha detto la fonte.
Sulla base di tali dati, si può costruire "più o meno" il listino dei premi assicurativi, ha aggiunto.
Ania, contattata da Reuters, ha detto che non risulta tale richiesta da parte di Poste. Poste Italiane non commenta.
Le voci sul possibile ingresso della società guidata da Matteo Del Fante nel settore della responsabilità civile per autoveicoli si rincorrono da alcuni mesi, ma finora Poste non ha commentato ufficialmente.
L'azienda, ha detto l'AD durante una recente audizione alla Camera, presenterà il nuovo piano industriale tra dicembre e gennaio.
Poste dispone già di una società di assicurazione danni, Poste Assicura (che fa parte del gruppo Poste Vita), autorizzata dal 2010 per i rami infortuni e salute, responsabilità civile generale, incendio, altri danni ai beni, assistenza, tutela legale e perdite pecuniare.
Ma soprattutto, Poste conta su circa 13.000 uffici postali, coprendo il 97% dei 7778 Comuni italiani. Una rete capillare di sportelli che nessun concorrente potrebbe vantare, e che ha dato già a Poste nel 2016 il primato tra le compagnie assicurative italiane nel ramo vita, in base alla classifica di settore elaborata da Ania.
Il settore delle assicurazioni Rc Auto in Italia nel 2016 è stato dominato da Unipol (MI:UNPI), con premi per oltre 3,5 miliardi di euro e una quota di mercato del 26,5% circa; da Allianz (DE:ALVG) (17,7% circa) e da Generali (MI:GASI) (con quasi il 13,5%), secondo i dati dell'Ania.
(Massimiliano Di Giorgio)