ROMA (Reuters) - Creare una unica rete a banda larga non aiuterebbe a portare più connessione veloce nelle case degli italiani e un piano di fusione e integrazione delle reti con l'incumbent Tim rischierebbe di bloccare gli investimenti di Open Fiber, secondo l'AD della società controllata alla pari da Enel (MI:ENEI) e Cdp, Elisabetta Ripa.
In una intervista a Il Messaggero, Ripa respinge le critiche di Beppe Grillo che aveva parlato di un fallimento del progetto di Open Fiber e auspicato la fusione con la rete Tim attraverso un incremento della partecipazione che Cdp ha in Tim, oggi al 10%, incassando il consenso del premier Giuseppe Conte.
"Nel breve e medio termine non aiuterebbe. Qualsiasi operazione di fusione o acquisizione ora bloccherebbe le attività e gli investimenti che OF sta realizzando. Il risultato sarebbe un ritardo. Però mi rendo conto potrebbe rispondere ad altre esigenze", dice la manager.
Secondo l'AD di OF l'obiettivo deve essere quello di accelerare la copertura in fibra.
"La realtà è che bisogna cominciare a parlare dello spegnimento della rete in rame [la rete di proprietà di Telecom (MI:TLIT), ndr]. Lo hanno fatto implicitamente Colao e il premier parlando di un piano per traguardare la tecnologia di ultima generazione per abbandonare la precedente. Questo surriscalda gli animi".
Lo scorso 4 giugno, Francesco Starace, AD Enel e azionista al 50% di OF, aveva detto che una eventuale unica rete a banda larga non deve essere verticalmente integrata, come sarebbe in caso di controllo in capo a Telecom.