(Reuters) - La Commissione europea applicherà dazi aggiuntivi fino al 38,1% sulle auto elettriche importate dalla Cina a partire da luglio, una mossa che probabilmente provocherà ritorsioni da parte di Pechino.
L'industria automobilistica europea aveva messo in guardia contro l'imposizione dei dazi, e in particolare, sarebbero le case automobilistiche tedesche quelle maggiormente esposte a eventuali contromisure, dato che quasi un terzo delle loro vendite del 2023 è arrivato dalla Cina.
Altre case automobilistiche europee hanno ceduto le attività in Cina ma potrebbero essere colpite indirettamente attraverso i propri investimenti.
Di seguito sono riportati i marchi esposti alla Cina:
MERCEDES-BENZ
La Cina rappresenta un terzo delle vendite e poco meno di una vettura su cinque venduta in Cina è importata dalla Germania, secondo quanto si legge nel comunicato sui risultati dell'intero anno della casa automobilistica.
L'azienda esporta in Cina modelli di fascia alta come la Classe S e la Maybach, mentre i modelli di fascia media sono prodotti localmente.
Secondo Michaël Foundoukidis, analista di Oddo Bhf, le tariffe eventualmente imposte dalla Cina come ritorsione sulle auto prodotte in Germania potrebbero avere un impatto sproporzionato sugli utili, a meno che non vengano compensate da un aumento dei prezzi.
BMW
BMW genera quasi un terzo delle vendite in Cina, ma secondo il bilancio annuale dell'azienda, solo il 13% di queste riguarda auto importate, soprattutto di fascia alta.
L'azienda detiene una partecipazione del 75% in una joint venture con la cinese Brilliance Automotive, che produce auto che il gruppo tedesco vende in Cina ma anche la vettura elettrica iX3 che viene esportata in Europa e quindi rientrerà nel campo di applicazione delle tariffe Ue.
Un'altra joint venture con Great Wall Motor produce versioni elettriche della Mini Cooper e della Mini Aceman in Cina da esportare a livello globale, tra cui i veicoli destinati all'Europa che saranno soggetti alle tariffe.
VOLKSWAGEN
Volkswagen (ETR:VOWG) è l'azienda straniera che detiene la quota di mercato più alta sul mercato cinese, pari al 14,5%. In Cina realizza circa il 30% delle proprie vendite.
La localizzazione della produzione ha ridotto le vendite derivanti dalle importazioni dalla Germania ad appena il 2,5% delle vendite in Cina, escludendo la Porsche (ETR:P911_p), secondo il bilancio annuale.
L'azienda punta ad aumentare la propria quota di mercato al 15% entro il 2030 e a ridurre i costi del 40% per competere meglio con i concorrenti cinesi.
BMW e Volkswagen, che ha una joint venture con Saic Motors per la produzione di veicoli elettrici a Shanghai, ad aprile si sono impegnate a stanziare più di 5 miliardi di dollari per espandere la ricerca e la produzione in Cina.
PORSCHE
La casa automobilistica di lusso controllata da Volkswagen è molto esposta, con il 21% delle vendite provenienti dalla Cina nel primo trimestre, tutte di veicoli importati.
Tuttavia, il settore premium ha il vantaggio di avere un alto potere di determinazione dei prezzi per trasferire l'onere delle tariffe sui consumatori, secondo quanto affermato dagli analisti di Hsbc in una nota del 6 giugno.
VOLVO
Secondo gli analisti di Hsbc, la casa automobilistica svedese, posseduta in maggioranza dalla cinese Geely, genera un quarto delle vendite in Cina, ma solo il 10% circa degli utili.
Le vendite di veicoli importati rappresentano circa il 4% delle vendite cinesi di Volvo, che si concentra sulla produzione locale.
STELLANTIS
Il gruppo franco-italiano ha una delle più basse esposizioni alla Cina, soprattutto grazie al recente investimento in Leapmotor, con cui prevede di esportare due modelli elettrici dalla Cina entro la fine dell'anno.
FERRARI (NYSE:RACE)
Come altre case automobilistiche di lusso, tutte le vendite di Ferrari (BIT:RACE) in Cina sono costituite da importazioni, anche se, con appena il 9% delle vendite totali, ha l'esposizione più bassa, scrivono gli analisti di Hsbc.
Ferrari potrebbe anche sfruttare il proprio potere di determinazione dei prezzi per trasferire l'onere delle tariffe sui clienti.
RENAULT
La casa automobilistica francese ha la minore esposizione alla Cina, dove opera attraverso le joint venture con Jiangling Motors e Brilliance Auto, e con Nissan che detiene una quota di mercato di circa il 3%.
La sua Dacia Spring EV è prodotta in Cina dal partner locale Dongfeng.
A maggio Renault (EPA:RENA) e la cinese Geely hanno annunciato una joint venture per lo sviluppo di motori a combustione e ibridi, nella speranza di migliorare la competitività delle loro attività automobilistiche tradizionali.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Gianluca Semeraro)