MILANO (Reuters) - Telecom Italia (BIT:TLIT) (TIM) concluderà la cessione della rete solo se la situazione finanziaria dell'attività di servizi che rimarrà dopo la vendita sarà ancora sostenibile.
Lo ha detto l'amministratore delegato di TIM Pietro Labriola in una intervista al Sole 24 ore.
Telecom ha concesso al fondo americano KKR un periodo di esclusiva fino alla fine di settembre per negoziare un'offerta vincolante per Netco, che comprende sia la rete fissa nazionale di TIM sia l'unità di cavi sottomarini Sparkle.
Il fondo americano ha offerto circa 23 miliardi di euro tenendo conto di una serie di elementi variabili, secondo quanto riferito da fonti vicine alla questione.
La vendita della rete, asset portante dell'azienda, è una parte fondamentale degli sforzi dell'AD per rimodellare l'ex monopolista, su cui gravano il debito e l'intensa concorrenza sui prezzi che ha portato a una costante erosione di profitti nell'ultimo decennio.
Il piano ha però incontrato la resistenza di Vivendi (EPA:VIV), principale azionista di TIM, che per dare il suo assenso all'accordo ha chiesto una valutazione più alta e ha sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità delle attività di servizi che rimarrebbero dopo la cessione della rete.
TIM non porterà avanti le trattative sulla rete se il prezzo offerto sarà inferiore a una "certa soglia" che consentirebbe alla società di ridurre il suo debito di 26 miliardi di euro, ha detto Labriola.
PREOCCUPAZIONI PER IL DEBITO
Le azioni di TIM sono in calo di oltre 3,2% poco dopo le 14 - in un mercato comunque debole con il Ftse Mib che perde lo 0,9% - dopo che la società ha riportato utili del secondo trimestre sostanzialmente in linea con le aspettative, con gli analisti che hanno citato i timori per l'aumento del debito.
"L'accordo sarà finalizzato solo se... il business rimanente di [service] rimarrà finanziariamente e industrialmente sostenibile", ha aggiunto Labriola, il cui mandato scade il prossimo anno.
Con il 24% dei diritti di voto, Vivendi potrebbe ostacolare qualsiasi assemblea indetta dagli azionisti di TIM per votare l'accordo, che secondo Labriola potrebbe essere completato entro 12 mesi.
Parlando con gli analisti nel corso della conference call dopo i risultati, Labriola ha affermato di non voler rinviare ulteriormente la scadenza dell'offerta vincolante oltre settembre.
Il manager ha riconosciuto che la presenza di soggetti sostenuti dallo Stato all'interno dell'offerta di KKR renderebbe più semplice l'ottenimento del via libera del governo in base alle cosiddette regole sui poteri speciali ('golden power'), utilizzate per proteggere gli asset strategici.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)