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Trump indebolisce ancora le borse: “accordo con Cina dopo elezioni”

Pubblicato 03.12.2019, 12:27
Aggiornato 03.12.2019, 12:28
© Reuters.
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Di Mauro Speranza

Investing.com – Nuove dichiarazioni di Donald Trump, questa volta da Londra, dove sta partecipando ad una riunione della Nato, dopo le minacce all'Italia e alla Francia in relazione alla digital tax.

“Non ho scadenza, no”, ha detto Trump in relazione ad un possibile accordo con la Cina sul tema della guerra commerciale, questa volta senza ricorrere a Twitter. “In un certo senso penso che sia meglio aspettare fino a dopo le elezioni”.

“Loro vogliono fare un accordo adesso”, ha spiegato ai giornalisti Trump, “vedremo se questo ci andrà bene o no, ci deve andar bene”.

Le dichiarazioni da Londra hanno attirato nuove vendite sui mercati, così come accaduto ieri dopo alcuni sui tweet. Se in mattinata il Ftse Mib era arrivato a guadagnare oltre l’1%, dopo Trump ha rallentato la corsa e ora viaggia a +0,50%, indice migliore in Europa.

Resistono in verde anche il Dax e l’Ibex, entrambe in calo improvviso intorno alle ore 11, mentre crolla il Ftse 100 che cede oltre l’1%, insieme al Cac 40 che perde lo 0,50%.

La situazione a Piazza Affari: i titoli bancari

A Milano resta incerto il settore bancario, con il FTSE Italia All Share Banks che guadagna lo 0,30%, con Unicredit (MI:CRDI) che perde i guadagni di apertura arrivati grazie al piano che prevede circa 8 mila esuberi. Cede il 2% Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI), seguita da DoValue, Ubi Banca (MI:UBI) Illimity Bank, Banco Bpm (MI:BAMI), tutte negative. Tra i titoli finanziari positivi, Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Bper Banca (MI:EMII) Generali (MI:GASI) e FinecoBank (MI:FBK).

Inversione di marcia per l’editoria

Dopo una mattinata a gonfie vele, il settore editoriale vira in negativo, con Rcs (MI:RCSM) che cede il 3%, seguita da Il Sole 24 Ore, Cairo Communication (MI:CAI) e Class Editori. Resta in crescita del 60% Gedi (MI:GEDI), grazie l’accordo con Exor (MI:EXOR) (+0,60%) che aveva spinto tutto il settore in apertura dei mercati.

Il comparto tecnologico

Resiste anche il settore dei titoli tecnologici: l’indice FTSE Italia Technology guadagna intorno all’1%, con protagonisti Tiscali (MI:TIS) e Esprinet (MI:PRT) a +3%, insieme a Reply (MI:REY) e Stm (PA:STM) con un +1%.

I titoli petroliferi

Crollo di Saras (MI:SRS) con un -2,40%, trascinando con sé Tenaris (MI:TENR), Eni (MI:ENI) e Saipem (MI:SPMI), tutte negative. Si salva Italgas (MI:IG), mentre in Europa cedono il 2% BP (LON:BP) e Royal Dutch Shell (AS:RDSa).

Gli altri titoli protagonisti

Debole Fiat (MI:FCHA) dopo i dati sulle immatricolazioni usciti ieri, facendo peggio del mercato di riferimento, mentre in calo resta anche Azimut (MI:AZMT).

Fuori dalle blue chips del principale indice di Piazza Affari, continua a correre Innovatec (MI:INCI) mettendo a segno un +7%, mentre si segnala anche Fincantieri (MI:FCT) che viaggia positiva.

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