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L'avversione al rischio e un dollaro sempre più debole rappresentano i temi dominanti delle ultime settimane di mercato e in questo contesto gli operatori stanno ancora cercando di valutare l'impatto di dati USA sul mercato del lavoro più deboli del previsto così come stanno cercando di capire se i dati economici cinesi sorprendentemente più deboli derivano dalla guerra commerciale.
Venerdì, come sappiamo, i libri paga non agricoli hanno deluso le attese evidenziando una crescita deludente e un minor numero di ore di lavoro accende il dibattito sulla questione se la ripresa economica degli Stati Uniti stia per arrestarsi. Sicuramente anche i rapporti USA-Cina stanno influendo sul sentiment, come detto i dati economici del colosso asiatico stanno evidenziando un netto rallentamento della crescita: le esportazioni sono cresciute solo del 5,4% (+ 10% previsto) e le importazioni appena + 3% (+ 14,5% previsto).
Ciò dimostra che gli effetti della guerra commerciale si stanno facendo sentire eccome. Inoltre, l'inflazione cinese è stata inferiore alle attese ovvero + 2,2% (+ 2,4% il dato atteso). In tutto questo contesto d’incertezza il dollaro è sotto pressione.
Wall Street ha chiuso la settimana scorsa in forte ribasso con l’S&P 500 -2,3% a 2633 punti, mentre i future hanno perso un ulteriore 0,5%. Nei mercati asiatici la pressione è stata avvertita, con il Nikkei -2,1% e lo Shanghai Composite -0,8%.
Sui mercati europei i future evidenziavano un calo del FTSE 100 di circa -0,6% e il DAX di circa -1,1, ma col dato estremamente positive relative alla bilancia commerciale tedesca (esportazioni e importazioni in crescita più del previsto) i listini stanno prendendo fiato.
Nel Forex stiamo osservando un dollaro più debole, nelle materie prime c'è un consolidamento sull'XAU/USD, mentre sul Future Petrolio Greggio WTI si sta cercando di fare il punto dopo l'accordo sul taglio di produzione di venerdì scorso.
Per quanto riguarda il calendario economico odierno è un inizio di settimana abbastanza tranquillo, ci sarà da prestare attenzione principalmente al PIL mensile del Regno Unito delle ore 10:30 che dovrebbe mostrare una crescita del + 0,1% in ottobre. Si prevede che la produzione industriale britannica debba crescere del + 0,1% a ottobre, ma in realtà tal crescita andrebbe a far contrarre i dati annuali a -0,2% (settembre 0,0%) ovvero ai minimi da aprile 2017. Infine attenzione ai nuovi posti di lavoro JOLTS USA delle ore 16.