Il titolo di Canopy Growth (NASDAQ:CGC) (TSX:WEED) è stato colpito ieri, quando un analista ha abbassato il rating sul coltivatore di cannabis.
Il titolo della società con sede in Ontario, Canada, è sceso di circa il 3,75% negli scambi intraday, prima di recuperare parte delle perdite e chiudere a 9,45 dollari, con -1,77%. Il ribasso sarebbe avvenuto in risposta all’abbassamento del rating da parte di Piper Sandler, che ha tagliato il prezzo obiettivo di ben 4 dollari ad azione a 7 dollari.
All’inizio del mese, Canopy era stata lodata, quando aveva annunciato la vendita di una sussidiaria europea nota come C3 Cannabinoid Compound Company GmbH. La società tedesca, che sviluppa e produce prodotti farmaceutici, sarà venduta alla Dermapharm Holding (DE:DMPG), con sede nella stessa città di Grünwald.
L’accordo prevede che Canopy accetti un pagamento in denaro di circa 80 milioni di euro (90,62 milioni di dollari USA), con ulteriori pagamenti che potrebbero arrivare a 46,2 milioni di euro (52,34 milioni di dollari) se C3 dovesse raggiungere determinati obiettivi di performance.
La vendita è considerata una mossa da parte di Canopy per consolidare la sua uscita dal relativamente piccolo mercato della marijuana terapeutica europeo.
Canopy Growth ha visto il titolo crollare di quasi il 63% nello scorso anno.
Un altro round di acquisizioni per Tilray
Poche settimane dopo l’annuncio dell’acquisizione della statunitense Breckenridge Distillery per 102,9 milioni di dollari, Tilray (NASDAQ:TLRY) continua sulla stessa strada: la scorsa settimana ha reso noto che acquisirà Green Flash Brewing ed Alpine Beer Company.
Le acquisizioni saranno effettuate dalla SweetWater Brewery di Tilray e rientrano nella strategia della società di cannabis terapeutica di posizionarsi in modo più netto in vista della legalizzazione federale della marijuana USA e per scalare più rapidamente la linea di bevande a base di cannabis.
L’annuncio non ha spinto molto il titolo di Tilray. La scorsa settimana, il titolo di TLRY ha aperto a 7,51 dollari. Ieri ha chiuso a 7,61 dollari, con un tonfo di quasi il 3% sulla giornata.
E per quanto riguarda la legalizzazione federale USA …
Con il 2021 che volge al termine, l’evento più importante che ha interessato i titoli del settore cannabis è chiaramente qualcosa che non è avvenuto: la legalizzazione della marijuana negli Stati Uniti.
La speranza che la legalizzazione federale avrebbe aperto le porte al mercato più grande del mondo per il settore della cannabis si è ridotta, con i legislatori che hanno rinviato il processo al 2022 e, molto probabilmente, lo rimanderanno ancora: dopo le prossime elezioni presidenziali nel 2024.
L’ultima mossa è decisamente più un ostacolo che un ritardo di routine. È avvenuta all’inizio del mese, quando la riforma bancaria della marijuana è stata esclusa da una proposta di legge sulla difesa al Congresso. L’esclusione è stata il risultato di una negoziazione tra la Camera dei Rappresentanti e il Senato. La Camera ha ritirato un emendamento che utilizzava il linguaggio del SAFE Banking Act che avrebbe consentito ad istituti regolamentati a livello federale come le banche di offrire servizi alle società di marijuana.
Ora, la tempistica della legalizzazione federale è molto confusa.
Tuttavia, le vendite di cannabis nello stato del Michigan sono aumentate del 66,1% a novembre rispetto allo stesso mese dello scorso anno, raggiungendo i 153 milioni di dollari. Mentre si avvicina il suo secondo anniversario delle vendite di cannabis, il mercato dello stato continua a schizzare alle stelle.
Il mese scorso, la cannabis è diventata la terza coltivazione con più valore in Michigan, dopo granturco e soia. New Cannabis Ventures riporta che, sebbene le vendite complessive di cannabis siano cresciute molto su base annua, la crescita non è stata equa fra le categorie: le vendite del settore terapeutico sono crollate del 14% a 31,9 milioni di dollari, mentre l’uso negli adulti si è incrementato del 121% a 120,8 milioni di dollari.
Novembre è stato il quinto mese migliore della storia del mercato della cannabis dello stato, con le vendite scese del 6,6% da ottobre.