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Con prezzi del petrolio così alti perché esplorazione e produzione sono così basse?

Da Ellen R Wald PhDMaterie prime17.02.2022 13:04
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Con prezzi del petrolio così alti perché esplorazione e produzione sono così basse?
Da Ellen R Wald PhD   |  17.02.2022 13:04
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La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 17 febbraio 2022

I prezzi del petrolio sono i più alti di oltre sette anni, il che generalmente è un buon segno per le società petrolifere e per l’espansione dell’industria. Tuttavia, stiamo assistendo ad un dilemma.

Crude Oil WTI Weekly Chart
Crude Oil WTI Weekly Chart

Con prezzi del petrolio a livelli tanto alti, dovrebbe esserci una maggiore attività di esplorazione e produzione (E&P), eppure non è così.

Secondo Amrita Sen di Energy Aspects, l’industria necessita di “almeno 520 miliardi di dollari di investimenti all’anno” solo per mantenere la produzione globale a 100 milioni di bpd. Tuttavia, in base alla sua analisi, l’industria sta investendo solo 370 miliardi.

Perché non ci sono più investimenti e cosa significa questa carenza di E&P per il mercato sul lungo termine?

Cosa sta frenando esplorazione e produzione

Negli Stati Uniti, la produzione è 1,6 milioni di bpd in meno rispetto al gennaio 2020, sebbene i prezzi siano più alti di almeno 35 dollari al barile e quindi più allettanti per i produttori.

Il numero degli impianti di trivellazione attivi è ancora di circa 500, rispetto ai quasi 700 pre-pandemia. Ciò indica che la produzione non sta crescendo così tanto malgrado il potenziale di profitti maggiori.

Indicatori come il sondaggio della Fed di Dallas e altri ci dicono che i produttori statunitensi sono particolarmente preoccupati riguardo agli investimenti sulla produzione per varie ragioni al momento. Alcune di queste ragioni riguardano solo la situazione USA, ma altre hanno un impatto anche su società che operano al di fuori degli Stati Uniti.

  1. Incertezza regolatoria: Le regolamentazioni federali che riguardano la produzione di petrolio e gas sono in continuo mutamento, soprattutto le norme che regolano emissioni, permessi e affitti. Nonostante il potenziale di profitti a breve termine, i produttori negli USA temono come le politiche governative possano colpire eventuali investimenti effettuati ora, soprattutto quelli su progetti più a lungo termine.
  2. Esitazione dei finanziatori: Allo stesso modo, banche ed investitori sono insicuri sulle future politiche governative. Molte grandi banche sono anche state oggetto di intimidazioni da parte degli attivisti per i grossi investimenti sulle società di greggio e gas negli ultimi anni, e affrontano pressioni per disinvestire sull’intero settore. Queste pressioni e l’incertezza disincentivano ad interessarsi all’industria del petrolio e del gas.
  3. Posizioni ambientaliste: Con così tanta incertezza, i produttori di petrolio e gas hanno paura di attirare le ire del movimento ambientalista. E questo li può spingere a non impegnarsi ad espandersi E&P. Questa situazione riguarda soprattutto le società europee, dove le politiche governative scoraggiano i produttori dal dare il via a nuovi progetti di esplorazione e produzione. Molte aziende, come BP (NYSE:BP), continuano a destinare più denaro ed investimenti a progetti non legati a petrolio e gas anche se i prezzi sono alti e le vendite di greggio e la raffinazione restano le loro maggiori fonti di ricavi e profitti.
  4. Quotazioni: Le compagnie petrolifere stanno dimostrando di preferire quotazioni alte a breve termine. Da quando il prezzo del petrolio aveva iniziato a scendere nel 2014, i produttori hanno ridotto le attività E&P per i prezzi bassi. Hanno tagliato anche gli investimenti nel tentativo di proteggere le loro stesse quotazioni. Ora che i prezzi del petrolio sono di nuovo alti, i produttori potrebbero reinvestire i ricavi in E&P (con tutte le agevolazioni contabili e gli sgravi fiscali che comportano), oppure utilizzarli per spingere i prezzi delle loro azioni tramite dividendi ed eccellenti utili. Gran parte del settore ha scelto la seconda opzione, preoccupandosi dei prezzi alti delle azioni e dei dividendi nel presente e nell’immediato futuro, a spese di E&P. (Non si tratta solo di produttori statunitensi).

Cosa comporta la carenza di E&P per il mercato energetico e l’industria

Per il mercato, una crescita smorzata della produzione significa meno rischi di un esubero nell’immediato futuro. In effetti, sul lungo termine (tra molti anni) potremmo vedere una considerevole carenza di scorte se i produttori non cominceranno presto ad investire di più su E&P.

Per l’industria, un’attività E&P limitata significa che i prezzi di molti titoli azionari saranno alti fino a quando il prezzo del petrolio resterà alto, ma molti produttori soffriranno nei prossimi anni se non troveranno una maniera per produrre. Negli anni a venire, i produttori che hanno investito su E&P, o che possono acquisire asset pronti a produrre, avranno un enorme vantaggio su quelli che non erano preparati per il futuro.

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Commenti (9)
Emanuele Paris
Bigmème 18.02.2022 11:00
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credo siano argomentazioni corrette. La mia impressione è che qui stiamo sbagliando il timing della transizione. Sappiamo di dover lasciare la vecchia economia basata sul petrolio, evolverci verso una nuova green economy, ma come dice un detto: chi lascia la strada vecchia, sa quello che lascia e non sa quello che trova. Il futuro energetico è uno spazio ancora incontaminato e sinceramente non mi pare che l'economia sia ancora pronta e matura per lasciare il petrolio ed andare verso nuove frontiere. Qui si rischia di deragliare. Ci dobbiamo chiedere: siamo veramente pronti per questa transizione? Mi pare di no; forse abbiamo deciso troppo presto di abbandonare il petrolio: l'industria mondiale non è assolutamente pronta.
Fabio Ak
Fabio Ak 17.02.2022 19:44
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Gioco del mondo: 5 anni per joe gren democratici, 5 anni per tramp petrolio repubblicani! È noi paghiamo…
Marco Bertarini
Marco Bertarini 17.02.2022 19:34
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Cosa ne pensate di GTE ( gran tierra ) puo essere un buon investimento ?
Fabio Fratini
Fabio Fratini 17.02.2022 19:30
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Semplice, x non fare calare i prezzi... Se te produci di più ma la richiesta rimane essenzialmente invariata hai solo costi e tasse di deposito, se invece te stai li li anche con scorte al minimo è la richiesta dovesse salire o anche rimanere normale te nel mercato puoi fare il bello e cattivo tempo...poi ci sono da considerare molti giacimenti mezzi vuoti...una cosa è certa, ad ora del futuro gliene può fregare di meno tirano a fare cassa poi si vedrà
Andrea Pagani
Andrea Pagani 17.02.2022 19:29
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semplicemente perché si sono messi d'accordo di mantenere bassa la produzione per tenere alti i prezzi ci prendono per deficienti
Jean Dupont
JD60 17.02.2022 19:28
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Anche ... le s.tà dello shale hanno finanziato gli investimenti accumulando un debito monstre, ora finanziatori e soci gradirebbero una remunerazione e un rientro cosa incompatibile con la continuazione di investimenti massicci. Ma senza investire tra 5 anni la prod.ne calerà ... sì, ma la domanda di oil come sarà tra 5 anni visto l'aria di green che tira?
EDOARDO MARTIGNONI
Object730 17.02.2022 19:14
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Si chiama processo di conversione settoriale
MAURIZIO CELAN
MAURIZIO CELAN 17.02.2022 18:08
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aziende come.tenaris oggi e anche domani far sempre utili.azienda.con un occhio.anche il.fururo e all ambiente, poi é pure italiana. che pensi su tenaris per i prox anni?grazie
Pi Vi
Pi Vi 17.02.2022 14:42
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perché le cannucce non tirano piu nulla! non ce ne piu petrolio o credi che la tecnologia ti possa salvare? sogna
Francesco Urso
Francesco Urso 17.02.2022 14:42
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sei della massima incompetenza
 
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