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In vista della FED analizziamo gli indici U.S.A.

Pubblicato 15.03.2016, 10:09
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


U.S. Index D1

In vista della decisione sui Tassi d'Interesse della FED, che dovrebbero restare invariati a 0.50% e delle dichiarazioni del Presidente Yellen previsti domani Mercoledì tra le 19:00 e 19:30, analizziamo i quattro indici americani più importanti: S&P 500, Dow Jones 30 , NASDAQ 100 e Russell 2000, i quali, dopo il crollo di inizio 2016, hanno creato solidi minimi dai quali hanno visto poi un forte rialzo, iniziato il giorno 11 Febbraio 2016, anche grazie alla quotazione del ETFS Crude Oil Oil WTI che ha visto anch'esso il rialzo, grazie alle decisioni prese dall'OPEC sul taglio della produzione dell'oro nero.

Andiamo ora ad analizzare gli indici iniziando dal maggiore indice di riferimento del mercato americano, lo S&P 500.

S&P 500:Anche grazie ai Tassi d'Interesse dell'Eurozona e delle dichiarazioni del Presidente della BCE Mario Draghi resi pubblici Giovedì, Venerdì ha violato in modo abbastanza incisivo i 1992.92 punti è andato a testare la resistenza che poggia sui massimi di fine 2015 creati tra Novembre e Dicembre, Lunedì come quasi ogni settimana è stato caratterizzato da bassa volatilità in quanto nella prima giornata di contrattazione settimanale vi sono minori scambi e come per S&P 500 questo vale anche per gli altri listini, mentre il Martedì troviamo il Futures perdere in mattinata dopo l'apertura delle borse europee circa lo 0.45% attestando la quotazione poco sopra il supporto statico a 1992.92 punti a 1999.50 punti. In tale caso il nostro sentiment in attesa della FED per ora è neutrale in quanto ci troviamo nei pressi di un'incrocio di supporti e resistenze piuttosto importanti. Sotto al prezzo troviamo un supporto dinamico che regge il sopracitato trend rialzista e il supporto statico che regge la violazione dei 1992.92 punti, mentre poco sopra in area 2020.00 punti, troviamo la resistenza dinamica sopra citata. Con questa situazione si potrebbero verificare due opportunità di trading: in caso di short potrebbe verificarsi la violazione del supporto dinamico e del supporto statico a 1992.92 punti e se si verificasse questa ipotesi il prezzo troverebbe i primo target in area 1956.75 punti, il secondo target in area 1920.58 punti e il terzo target 1875.83 punti. In caso di long potrebbe verificarsi la violazione della resistenza dinamica che porterebbe il listino in area 2073.67 punti o addirittura qualora la volatilità dovesse essere molto forte, attorno ai 2100.00 punti.

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DJ 30: Per il DJ30 la situazione graficamente è molto simile a quella di S&P500. La scorsa settimana il listino ha visto la violazione dei 16934 punti portandosi a ridosso dei 17.200 punti andando a spazzolare la resistenza dinamica che poggia sui massimi di fine 2015 creati tra Novembre e Dicembre, questo Martedì troviamo il future dopo l'apertura delle borse europee in perdita di circa 0.50% e molto vicino alla violazione del supporto dinamico che poggia sul trend iniziato il giorno 11 Febbraio 2016, la sua sua violazione porterebbe la quotazione a testare il supporto statico a 16934 punti che, se venisse violato, confermerebbe l'inversione di trend che troverebbe il primo target a 16634 punti, il secondo target a 16334 punti e il terzo target a 15963 punti. Qualora la quotazione dovesse riprendere il corso del trend attuale potrebbe arrivare a violare la resistenza dinamica che farebbe approdare la quotazione in area 17650 punti, livello che potrebbe essere superato in caso di intensa volatilità, per vedere la quotazione portarsi attorno ai 17900 punti. Pertanto attualmente il nostro sentiment pre FED resta neutrale in attesa di violazioni di livelli importanti.

NASDAQ 100: Per il listino a cui non piace ed esclude il settore finanziario, la situazione è leggermente differente in quanto resta piuttosto lontano dalla resistenza dinamica che poggia sui massimi di fine 2015, anche se come gli altri listini ha fatto fronte al periodo rialzista, infatti, dopo aver violato nelle prime settimane di Marzo i 4300.63 punti, resta ora nel canale rialzista in pieno trend seppur ancora non abbia raggiunto la resistenza a quota 4404.02 punti, pertanto non vi è nessun sintomo di cedimento anche se questo martedì vediamo il future perdere in mattinata, dopo l'apertura delle borse europee circa mezzo punto percentuale. Anche in questo caso si esclude che nei prossimi giorni di contrattazione si possa creare una congestione e quindi i casi restano due: long o short. In caso la quotazione dovesse violare il supporto dinamico che poggia sui minimi del trend rialzista e dovesse tornare al di sotto dei 4300.63 punti, il listino andrebbe a confermare l'inversione di trend e troverebbe il primo target a 4197.23 punti, il secondo target a 4069.30 punti e il terzo target lo vedrebbe tornare nei pressi dei minimi di Febbraio 2016. Se il listino dovesse continuare il trend attuale lo vedrebbe violare i 4404.02 punti che porterebbero la quotazione nei pressi dei 4543.67 punti. Pertanto anche per il NASDAQ 100 in attesa della FED il nostro sentiment resta neutrale fino a conferma di violazioni di livelli importanti.

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RUSSELL 2000: Il listino delle Small Cap americane da inizio mese ha creato una congestione tra i 1053.9 punti ed i 1094.6 punti permanendo attorno ai 1072.0 punti a ridosso del supporto dinamico che poggia sui minimi del trend rialzista iniziato il giorno 11 Febbraio 2016 e della resistenza dinamica che poggia sui massimi di fine 2015 creati tra Novembre e Dicembre. In mattinata vediamo il Futures dopo l'apertura delle borse europee perdere circa lo 0.60%. Se il listino dovesse violare il supporto dinamico chge poggia sui minimi del trend rialzista troverebbe il primo target a 1040.0 punti, il secondo target a 1000.0 punti e in caso scivolasse ulterirmente vedrebbe il ritorno ai minimi di Febbraio 2016. Nel caso continuasse il trend rialzista e arrivasse a violare la resistenza dinamica e il segnale venisse confermato con la violazione 1104.0 punti, il listino potrebbe balzare in area dei 1159.6 punti e qualora dovesse superarli grazie ad una intensa volatilità, potrebbe avvicinarsi sui massimi di fine 2015. Pertanto il nostro sentiment pre FED in attesa di conferme da parte del mercato, come per gli altri listini permane la neutralità.

Ora abbiamo sicuramente le idee più chiare riguardo agli scenari che potrebbero verificarsi questa settimana dopo l'evento della FED, non ci resta che fare massima attenzione al Crude Oil WTI, il Dollar Index.

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