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L’USD acquisisce slancio con la ripresa delle vendite sull’azionario

Pubblicato 15.09.2016, 11:31
Aggiornato 31.08.2022, 18:00

Il mercato Forex ha vissuto una seduta tranquilla, con gli investitori che attendono con impazienza le imminenti riunioni della BoJ e della Fed.

La moneta unica non si è mossa granché contro il dollaro, rimanendo nella fascia compresa fra 1,1239 e 1,1251.

Lo yen giapponese ha fatto registrare le prestazioni migliori fra le valute G10, avanzando dello 0,22% contro il biglietto verde, mentre l’USD/JPY è sceso a 102,21, dopo aver toccato un minimo pari allo 101,95 nella notte.

Anche se la Federal Reserve non dovrebbe intervenire alla prossima riunione del FOMC, cosa che impedirebbe all’USD di estendere i guadagni, il giudizio sull’USD/JPY dovrebbe essere rialzista, perché gli investitori sembrano restii a caricare lunghi in JPY e sembrano preferire la ricerca di rendimenti più elevati.

Al rialzo si osserva una resistenza a 104,32 (massimo 2 settembre), mentre al ribasso un supporto giace a 101,21 (minimo 7 settembre).

Il dollaro neozelandese ha fatto registrare le prestazioni peggiori nel comparto G10, cedendo lo 0,21% contro l’USD, in calo a 0,7265 sulla scia delle cifre sul PIL peggiori delle attese e del calo della fiducia delle imprese.

Dai dati emerge che, nel secondo trimestre, l’economia neozelandese è cresciuta dello 0,9% t/t (dato destagionalizzato), mancando l’1,1% delle previsioni, invece la cifra sul primo trimestre è stata rivista allo 0,9% dallo 0,7%.

Nel complesso le cifre sono piuttosto incoraggianti, segnalano, infatti, che l’economia ha continuato ad adeguarsi efficacemente al kiwi forte e alla debolezza della domanda globale.

Non possiamo tuttavia escludere un altro taglio del tasso dalla RBNZ, visto che le pressioni inflazionistiche e, più dettagliatamente, le previsioni d’inflazione rimangono disperatamente basse.

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La possibilità di un altro intervento di allentamento dalla RBNZ dovrebbe continuare a esercitare pressioni sul kiwi o almeno evitarne un forte apprezzamento.

Dal punto di vista tecnico, la coppia NZD/USD è precipitata, la resistenza di lungo termine, costituita dal 38,2% del livello di Fibonacci (sul rally dal 2009 al 2014), giace a 0,7335.

In un’ottica di breve termine, la coppia è riuscita a infrangere la linea inferiore del suo canale di trend rialzista, suggerendo che si sta esaurendo il momentum rialzista.

Sul mercato azionario, giovedì i rendimenti sono stati contrastati in Asia. I titoli giapponesi sono diventati ancor più negativi, l’indice Nikkei e il Topix hanno ceduto rispettivamente l’1,26% e l’1,04%. I mercati cinesi sono rimasti chiusi per il Festival dell’Autunno. A Hong Kong l’Hang Seng ha guadagnato lo 0,65%. In Europa, i future sui listini azionari si sono mossi ampiamente in territorio negativo, suggerendo un’apertura in ribasso.

Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Svezia; la decisione sul tasso d’interesse in Svizzera; le vendite al dettaglio negli USA e nel Regno Unito; l’indice Empire sul manifatturiero, le domande iniziali di disoccupazione, l’IPP, il rapporto sulle prospettive delle aziende di Philadelphia e la produzione industriale negli USA.

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