Ieri il real brasiliano ha esteso le perdite, perché gli operatori non riuscivano a decidere se la rimozione di Dilma Rousseff avrebbe innescato un’ondata di ottimismo fra gli investitori. L’USD/BRL ha testato il massimo del canale discendente, senza tuttavia riuscire a sfondare al rialzo il livello di resistenza a 3,26. Continuiamo a credere che il real sarà molto vulnerabile ora che si placherà il clamore intorno al procedimento d’impeachment.
In Corea del Sud, il won ha recuperato le perdite di ieri, causate dalla debolezza del rapporto sull’inflazione e dal deludente PMI manifatturiero, dopo che il PIL sudcoreano riferito al secondo trimestre è stato rivisto al rialzo, dal 3,2% a/a al 3,3%. L’USD/KRW è sceso a 1.116,40, in calo dello 0,50% rispetto a ieri. Nel medio termine, la coppia di valute continua a muoversi lateralmente. Sarà necessaria una violazione del livello a 1.111 affinché riprenda la svalutazione del dollaro.
Ieri l’USD/JPY è stato oggetto di forti vendite sull’onda del deludente ISM manifatturiero. L’indice è sceso sotto la soglia dei 50 punti – che separa la contrazione dall’espansione – per la prima volta dal mese di febbraio, scendendo di 3,2 punti, a 49,4, ad agosto. Il rapporto suggerisce che il recente miglioramento del settore manifatturiero è stato per lo più l’effetto di una stabilizzazione e non una ripresa sostenibile; ciò solleva interrogativi sulle prospettive, soprattutto ora che la Fed è tornata in primo piano per il possibile rialzo del tasso. Oggi il dato NFP potrebbe cambiare le carte in tavola, soprattutto se la cifra sarà molto inferiore alle 180 mila unità delle previsioni medie, perché ciò solleverebbe dubbi sull’abilità dell’economia USA di resistere agevolmente a un rialzo del tasso d’interesse. L’USD/JPY si è un po’ ripreso durante la seduta asiatica, salendo dello 0,35%, a 103,62.
Venerdì i rendimenti sulle borse asiatiche sono stati contrastati; i titoli giapponesi hanno oscillato a cavallo dello zero, il Nikkei 225 ha ceduto un marginale 0,01%. Nella Cina continentale, l’indice composito di Shanghai ha guadagnato lo 0,08%, i titoli tecnologici hanno invece subito pressioni a vendere e l’indice composito di Shenzhen ha ceduto lo 0,35%. Sulle piazze offshore, l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,53%, il Taiex di Taiwan ha perso invece lo 0,15%. Infine, i future sui listini europei si muovono in territorio positivo, con il Footsie a +0,40%, il DAX a +0,44% e l’SMI a +0,43%.
Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Spagna e Norvegia; il PIL in Italia; la produzione industriale in Brasile; la bilancia commerciale, il dato NFP, il tasso di disoccupazione e partecipazione, le retribuzioni orarie medie, gli ordini alle fabbriche e di beni durevoli negli USA. È previsto inoltre un intervento di Lacker (Fed) a Richmond.