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Mentre i rendimenti obbligazionari USA continuano a crescere, sembra essersi verificato un improvviso cambiamento di sentiment sul dollaro. La domanda che investitori e speculatori si stanno ponendo è se la spinta obbligazionaria sarà sostenibile e quindi se il dollaro potrà continuare ad apprezzarsi. Il rendimento a 10 anni è sui massimi dal gennaio del 2014, avendo superato il 2,95%. Significa che siamo a ridosso del livello psicologico chiave del 3%.
L'indice del dollaro si è ripresentato al test della resistenza a 90,5, livello che fa da spartiacque tra il trend al ribasso durato 13 mesi e la svolta rialzista. Il rafforzamento del dollaro è visibile su tutte le principali coppie valutarie, ma il forte aumento dei rendimenti obbligazionari sta creando nervosismo sui mercati azionari e sembra minacciare la ripresa subentrata nelle ultime settimane. Lo si evince anche dal fatto che nonostante la Corea del Nord abbia annunciato la volontà di concludere i test nucleari non sono state registrate pressioni rialziste dell’equity.
Wall Street chiudeva la settimana scorsa piuttosto debole, con l’SP 500 -0,8% a 2670 punti ma i futures almeno per il momento appaiono stabili. I mercati asiatici sono stati leggermente negativi ( Nikkei -0,3%), mentre gli europei appaiono cauti. Nel forex dobbiamo registrate un indebolimento dell'euro (favorito dalle dichiarazioni di Draghi venerdì scorso) e una debolezza persistente sullo yen , mentre la sterlina è in ripresa dopo lo scivolone di settimana scorsa. Nelle materie prime la forza del dollaro si sta ripercuotendo sull'oro, in fase di debolezza, anche il petrolio perde qualcosa.
Sul fronte macro economico occhi puntati ai PMI flash. Si comincerà con l'Eurozona, alle 10:00 verrà rilasciato il dato manifatturiero che dovrebbe scendere a 56,1 (da 56,6) mentre i servizi dovrebbero calare a 54,6 (da 54,9), mentre il Composite PMI è atteso a 54,9. Nel pomeriggio spazio al PMI manifatturiero USA, ore 15:45, atteso in calo a 55,3 (da 55,6), mentre i servizi dovrebbero salire leggermente a 54,3 (da 54,1). Infine occhio anche al dato sulla vendita di case esistenti delle ore 16 che dovrebbe migliorare dello 0,2% a 5,55 m (da 5,54 m).